DOCUMENTI ELABORATI
in occasione degli Stati Generali del Paesaggio Astigiano
a Rocca d'Arazzo - Salone comunale - Sabato 10 maggio 2008
ore 21.00
Gli Stati Generali del Paesaggio e il Piano Paesaggistico Regionale
Prof. Erildo Ferro - Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l'Astigiano
Prof. Erildo Ferro - Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l'Astigiano
Nell'invito
a cura del G.E.A.(Gruppo per l'Ecosostenibilità delle Attività
economiche) di Rocca d'Arazzo che abbiamo ricevuto, si fa riferimento alla Convenzione
europea del paesaggio. Ciò è molto importante perché questa
Convenzione, sottoscritta dagli Stati membri del Consiglio d'Europa, è
diventata legge dello stato italiano da oltre due anni, è dal 9 Gennaio
2006 che è in vigore, ma pochi lo sanno. Siamo il paese al mondo con
più leggi, molte delle quali purtroppo non vengono rispettate o addirittura
dimenticate. Per alcune è più conveniente non farle conoscere.
Tocca a noi su un tema così importante come la tutela del paesaggio,
fondamentale per il monferrato-astigiano il cui sviluppo dal punto di vista
economico è legato al turismo, far conoscere a tutti i livelli, codici,
leggi e regolamenti in materia di paesaggio.
Nelle linee guida per la salvaguardia del paesaggio pubblicate su Culture-Incontri,
MarcoDevecchi nell'affermare l'importanza di una cultura giuridica
che tuteli il paesaggio faespressamente riferimento:all'art. 9 della Carta Costituzionale
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e
tecnica. TUTELA IL PAESAGGIO e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
All'art. 5 della Convenzione Europea del Paesaggio E' necessario avviare procedure
di partecipazione del pubblico, delle autorità locali e regionali e degli
altri soggetti coinvolti nella definizione e nella realizzazione di politiche
paesaggistiche. Cap. II Obiettivi e struttura della Convenzione Europea
del Paesaggio ari. 23 II paesaggio deve diventare un tema politico di
interesse generale, poiché contribuisce in modo rilevante al benessere
dei cittadini europei, i quali non possono più accettare di" subire
i loro paesaggi", quale risultato di evoluzioni tecniche ed economiche
decise senza di loro.
Dopo
queste premesse, ritengo fondamentale, necessario ed urgente sensibilizzare
in modo adeguato le popolazioni residenti nell'astigiano, per creare in esse
consapevolezza e responsabilità nella difesa del paesaggio. Occorre far
capire alla gente che il paesaggio se è adeguatamente protetto, oltre
ad avere una funzione importante sul piano ecologico ed ambientale, porta ciascuno
di noi ad apprezzare e fruire dal punto di vista culturale e sociale il territorio
in cui vive e quindi godere di una qualità di vita migliore.
Diventa di capitale importanza, se vogliamo una partecipazione dal basso, sulle
tematiche riguardanti la salvaguardia e la valorizzazione del paesaggio, coinvolgere
le scuole di ogni ordine e grado stimolando nei ragazzi ricerche, studi ed interessi
mediante incontri da noi adeguatamente preparati con le scolaresche e con i
docenti. Vanno adeguatamente informate le Amministrazioni Comunali e gli altri
Enti territoriali dell'astigiano sulla legislazione corrente in materia di paesaggio,
evidenziando le potenzialità economiche che si otterrebbero, in termini
di risorse per un turismo di qualità, dal miglioramento e dalla tutela
del paesaggio come notevole valore aggiunto alla nostra già eccellente
enogastronomia.
Riguardo gli stati generali del paesaggio dobbiamo avere il coraggio e la determinazione
di denunciare all'opinione pubblica ogni forma di criticità e di compromissione
paesaggistica nei tenitori in cui ci troviamo a vivere. Dobbiamo indicare il
tipo di intervento distruttivo, il luogo e chi lo ha compiuto, in quanto con
la sua azione ci ha privati per sempre di un bene che è di tutti e che
mai più potremo avere.
Ritengo in merito auspicabile che anche qui a Rocca d'Arazzo, come in tutti
i comuni dell'astigiano, nascano gruppi di sovrintendenti del paesaggio, persone
che conoscono bene il loro territorio e siano in grado di prevenire con azioni
di informazione e di denuncia ogni tentativo volto a deteriorare la bellezza
paesaggistica delle loro comunità.
Quando dall'alto delle colline di Isola osservo la valle Tanaro ormai irrimediabilmente
compromessa e vado indietro con la memoria a sessanta anni fa quando la valle,
di questa stagione era tutto un susseguirsi di orti e di verdi prati irrigati
dal canale S. Mar/ano oggi ormai ridotto ad un canale di scolo, mi prende l'angoscia.
In mezzo secolo di cementificazione abbiamo distrutto la biodiversità
di tutto un ecosistema di fiume. Oggi in sponda destra del Tanaro in area demaniale
scorre una strada sterrata larga oltre sei metri su cui transitano dall'alba
al tramonto autocarri carichi di materiali estratti nell'alveo del fiume destinati
a diventare conglomerati per continuare l'opera nefasta di cementificazione
in mezza provincia.
Di fronte a casi come questo e ad altri più o meno gravi che fare? la
risposta non risolutiva ma che in parte può attenuare l'impatto visivo
viene dalla tesi di laurea premiata dalla Provincia di Asti del Dott. Alessandro
Risso dal titolo: Utilizzo della vegetazione per un corretto inserimento paesaggistico
dell'area produttiva di Quarto ad Asti. Nella tesi si parla di mitigazione visiva
dell'area vista dalle colline circostanti verso la valle, un area destinata
a diventare la nuova zona industriale di Asti, zona purtroppo ubicata in prossimità
del fiume Tanaro e a fianco del rio Tagliaferro e su cui dovranno sorgere decine
e decine di capannoni ed edifici prefabbricati in cemento.
Le soluzioni proposte per attutire l'impatto ambientale sono: Viali alberati
e filali arborei per mitigare le interferenze visive, siepi arbustive per nascondere
le recinzioni dei capannoni, coperture verdi per celare l'effetto impattante
delle solette degli edifici, verde parietale per rinverdire le pareti degli
edifici e assorbire gli inquinanti, parcheggi inerbiti e pavimentazioni permeabili
per assorbire l'acqua piovana. Vengono poi consigliate diverse varietà
di piante arboree ed erbacce autoctone per effettuare l'opera di mitigazione.
E' previsto di ricreare il tipico ambiente che caratterizza le sponde fluviali
del Tanaro mediante la riqualificazione della fascia di vegetazione spondale.
Viene inoltre ritenuta di primaria importanza ecologica mantenere buona parte
dei terreni permeabili per smaltire il carico delle precipitazioni, dato che
le piogge di questi tempi sono meno frequenti ma con intensità e portate
decisamente superiori al passato. Io aggiungerei, cosa non prevista nella tesi,
l'obbligo di interrare cisterne per la raccolta dell'acqua piovana da utilizzare
non solo per irrigare il verde di mitigazione proposto ma anche per tutti gli
altri servizi in cui non è necessaria l'acqua potabile, ciò porterebbe
ad un notevole risparmio sia economico sia della risorsa acqua.
Ritengo quanto proposto in questa tesi, il cui relatore tra l'altro, è
il nostro Presidente Marco Devecchi debba essere recepito integralmente ed obbligatoriamente
nelle norme di attuazione dei piani regolatori e di pianificazione urbanistica
di ogni comune dell'astigiano. In quasi tutti i P.R.G. dei nostri comuni purtroppo
è prevista un'area destinata allo sviluppo artigianale, industriale o
commerciale, quando sarebbe più logico (sempre che siano indispensabili)
stabilire queste aree in zone intercomunali e limitrofe ai vari comuni, ottenendo
una riduzione dei costi di urbanizzazione e soprattutto meno terreno agrario
distrutto dalla cementificazione.
Per quanto riguarda il P.P.R. non si può per il momento divulgarne i
contenuti, anche se il linea generale possiamo far conoscere come è strutturato
e quale tipo di collaborazione, come Osservatorio del paesaggio, intendiamo
offrire all'ente Provincia, tenendo presente che la data entro la quale far
pervenire le osservazioni alla Regione rimane il 30 Settembre p.v.
Per la Provincia di Asti il P.P.R. è suddiviso in nove ambiti, quello
che interessa il nostro territorio è il N° 71 denominato Monferrato
Astigiano e copre tutti i comuni che vanno dalla sponda destra della valle Tanaro
fino ai confini con la comunità montana della Valbormida. Questo ambito
a sua volta è suddiviso in 18 unità di paesaggio, quella che interessa
Rocca d'Arazzo è la N°3 denominata Colline della valle del Tanaro
astigiano.
Appena sarà possibile conoscere nel dettaglio i contenuti di ogni unità
di paesaggio, le persone di Rocca qui presenti, che conoscono bene il loro territorio
potranno trovarsi insieme ad altri loro concittadini sensibili alle problematiche
paesaggistiche e confrontarsi su quanto proposto dalla Regione, indicando gli
eventuali errori, le dimenticanze, i fattori di rischio, proponendo integrazioni
e soluzioni migliorative. Sarebbe poi auspicabile coinvolgere anche gli altri
comuni compresi nell'unità di paesaggio per poi produrre un documento
di sintesi di tutti i contributi emersi.
Alla Provincia come Osservatorio del Paesaggio possiamo offrire un contributo
di idee collegato alla nostra realtà, in grado di far emergere le caratteristiche
positive e quelle negative che determinano il paesaggio astigiano, senza la
pretesa che vengano totalmente recepite nelle osservazioni al P.P.R.
Mi avvio alla conclusione ricordando come cinque anni fa prendeva vita presso
il castello di Soglio l'Osservatorio del Paesaggio, in questo lustro di intensa
attività, di strada ne abbiamo fatta, le nostre proposte hanno suscitato
un buon interesse e stiamo diventando apprezzati interlocutori presso enti ed
associazioni. Presto, appena si sarà insediata la nuova Giunta provinciale
contatteremo la Presidente e l'assessore delegato in materia, per riprendere
la nostra collaborazione in merito al P.P.R. Ma affinché, in ogni
persona che vive su queste colline o ha radici nell'astigiano, si formi una
coscienza paseaggistico-ambientale, il percorso da fare è ancora molto
lungo......... dobbiamo solo continuare con costanza ad impegnarci e con il
tempo i frutti si vedranno.
Grazie della vostra attenzione.
Erildo FERRO