RIFLESSIONI EMERSE
Ambiente naturale, paesaggio e tradizione culturale come cardini dell’identità dei luoghi e come elementi di sistema per uno sviluppo sostenibile. La “vocazione” del territorio.
Prof. Erildo Ferro
Portavoce per l’Osservatorio del Paesaggio degli Stati Generali del Paesaggio Astigiano.
STATI GENERALI DEL PAESAGGIO ASTIGIANO - ANNO 2008
Riunione tenutasi ad Asti presso presso la Sala Azzurra della Provincia di Asti il giorno Sabato 15 marzo 2008.
Questo è primo incontro pubblico preparatorio al Convegno sugli Stati Generali del Paesaggio astigiano ed ha lo scopo di presentare ai responsabili degli Enti locali e alla stampa come intendiamo programmare il percorso nel metodo e nei contenuti per arrivare ad una sintesi di tutti i contributi e le istanze che saranno poi presentati e discussi nella convocazione degli Stati Generali del Paesaggio della nostra provincia.
L’idea degli Stati Generali del Paesaggio è stata lanciata nell’estate scorsa a Passerano Marmorito dal nostro Presidente Marco Devecchi ed è stata confermata al Convegno su “Ambiente ed Economia”, tenutosi a Vinchio il 1° dicembre scorso.
In questo progetto intendiamo coinvolgere autorità, associazioni, comitati, enti, mondo agricolo e popolazioni nella consapevolezza che solo attraverso l’informazione e la partecipazione è possibile far crescere nella gente la coscienza di come sia importante per lo sviluppo economico della nostra provincia rispettare e preservare il paesaggio, in quanto la valorizzazione del paesaggio coincide con la valorizzazione del territorio.
L’Osservatorio del paesaggio nella sua opera di sensibilizzazione si ispira al D.L. n° 42 del 22/01/2004 denominato Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e alla Convenzione Europea del Paesaggio del 2000 diventata legge in Italia con il n°14 del 09/01/2006. Sono questi i due strumenti fondamentali che dobbiamo e vogliamo far conoscere in tutti i nostri incontri. Essi devono essere ispiratori di ogni azione da intraprendere affinché lo sviluppo sostenibile, che passa attraverso gli strumenti della pianificazione, si fondi sulla qualità del paesaggio e dell’ambiente.
Secondo la C.E.P. (Convenzione Europea del Paesaggio) nel processo di pianificazione paesaggistica è necessario un forte coinvolgimento di Provincia e Comuni. La Provincia è chiamata attivamente a contribuire attraverso osservazioni e proposte alla stesura del Piano Paesaggistico Regionale. La Convenzione Europea del Paesaggio impegna in modo formale le parti interessate a “integrare il paesaggio nelle politiche di pianificazione urbanistica del territorio, in quelle di carattere culturale, ambientale, agricolo, sociale ed economico, nonché in tutte le politiche che possono avere un’incidenza diretta o indiretta sul paesaggio”.
Secondo quanto si legge nella premessa alla bozza di presentazione (che peraltro peraltro condivido pienamente) il Piano Paesaggistico Regionale ha lo scopo di svolgere una funzione:
CONOSCITIVA, REGOLATIVA, STRATEGICA
CONOSCITIVA, in quanto il paesaggio è concatenato alle tematiche ambientali, come la difesa del suolo, le aree protette, la gestione delle acque, il rischio idrogeologico, e a quelle storico-culturali, agli eventi legati alle tradizioni e al folclore.
REGOLATIVA, è indispensabile secondo il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio dar vita nella pianificazione territoriale, a regole per il paesaggio e l’ambiente, che pur tenendo conto dei cambiamenti insiti nel contesto economico sociale, usino tra i vari interessi in gioco, strumenti meno flessibili e meno negoziabili possibili.
STRATEGICA, come sollecitato dalla Convenzione Europea del Paesaggio, è necessario adottare strategie coinvolgenti tutti i soggetti istituzionali che hanno incidenza sulle condizioni ambientali e paesaggistiche di una determinata area. Strategie come la pianificazione territoriale non dipendono solo dalle azioni esercitate dalla Regione, ma dipendono in larga misura dagli accordi e dalle condivisioni tra tutti coloro che sono chiamati a fare le scelte più appropriate.
Tutte queste funzioni mettono in evidenza come la pianificazione paesaggistica sia strettamente legata a quella territoriale. Pertanto il P.P.R. è stato concepito con un proprio ruolo ed una propria autonomia ma comunque sempre integrato con la pianificazione territoriale a tutti i livelli.
Il P.P.R. per la Provincia di Asti prevede n° 9 ambiti territoriali, l’ambito comprende un’area abbastanza vasta per lo più omogenea. Due ambiti: l’Astigiano e l’Astigiano Monferrato coprono metà della provincia con comuni nella quasi totalità astigiani. Gli altri sette ambiti vanno oltre i confini della nostra provincia ed interessano oltre a diversi comuni astigiani, comuni delle province di Torino, Cuneo ed Alessandria.
In forma chiara e dettagliata per ogni ambito vengono descritte le caratteristiche naturali, le emergenze fisico-naturalistiche, gli aspetti, i fattori e le caratteristiche storico-culturali, le dinamiche in atto, le situazioni di criticità, le tutele già operative, ed infine gli indirizzi normativi e gli orientamenti strategici.
Ogni ambito è suddiviso in unità di paesaggio individuate come versanti su valli, colline di valle, conche di consistenti agglomerati urbani con versanti, sistemi collinari, dorsali collinari, sbocchi di valle, colline tra comuni diversi. Il Monferrato Astigiano è diviso in 18 unità di paesaggio, l’Astigiano in 26 Unità di paesaggio. Ogni Unità di paesaggio è dotata di scheda sintetica dove sono descritti i fattori caratterizzanti e qualificanti, le specificità, le valutazioni, gli indicatori di sintesi per qualità paesaggistica, liste dei paesaggi di emergenza.
Secondo le direttive della Regione, la Provincia deve produrre le proprie osservazioni al P.P.R. entro il 30 settembre p.v. Come Osservatorio, sulla base di quanto concordato ad inizio febbraio con l’allora Vice Presidente della Provincia di Asti e Assessore all’Ambiente Giorgio Musso per un nostro contributo di carattere prevalentemente culturale al P.P.R., intendiamo continuare il confronto mediante incontri decentrati sul territorio coincidenti in linea di massima con gli ambiti proposti dal piano regionale.
Questo impegno di confronto va ad integrarsi con gli Stati Generali del Paesaggio per cui a breve è previsto nel sud dell’Astigiano un primo incontro riguardante il territorio compreso tra la sponda destra del Tanaro e la Val Tiglione, un’area con la forma di un’ “isola” con caratteristiche paesaggistiche molto interessanti, ma di questo ne parlerà Pier Efisio Bozzola nel suo intervento.
Un altro incontro ancora tutto da definire, ma importante, riguarda la Valle del Tanaro nel suo complesso, sia a monte che a valle di Asti; qui le problematiche riguardano un’area legata alle fasce fluviali e al P.A.I. con elevate situazioni di criticità e vulnerabilità. I rischi di trasformazione e deterioramento del paesaggio sono purtroppo in crescita e ne va di mezzo un patrimonio insostituibile, di qui la necessità di un riconoscimento giuridico del P.P.R. Devono poi essere le popolazioni locali, opportunamente sensibilizzate con documentate informazioni, a rendersi consapevoli e responsabili della difesa e dell’integrità del paesaggio.
Personalmente credo che il miglioramento della qualità della vita delle nostre Comunità e della loro identità culturale, passi attraverso la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, storico-culturale ed enogastronomico. La nostra provincia, definita come cuore verde del Piemonte ha delle potenzialità paesaggistiche che tutti ci invidiano ….. dobbiamo solo crederci e darci da fare …..
Asti, Sede della Provincia di Asti, 15 marzo 2008