LE CISTERNE: UNA OPPORTUNITÀ PER UNA ACCORTA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE!
Mariangela Cotto e Marco Devecchi
Veduta di un bellissimo pozzo in una cascina storica dell'Astigiano (Quarto d'Asti).
Gli anomali andamenti climatici manifestatisi nel corso
degli ultimi anni hanno comportato problemi non indifferenti nella gestione
delle risorse idriche. E’ esperienza comune il ripetersi di prolungati periodi
siccitosi, anche nell’ordine di parecchi mesi, come nell’estate dell’anno 2003,
con temperature significativamente elevate e, più di recente, nella scorsa
stagione estiva. A fronte di preoccupanti e ricorrenti penurie idriche, non
sono mancati nel corso degli ultimi anni anche eventi piovosi particolarmente
abbondanti ed intensi, causa delle tragiche esondazioni di molti corsi d’acqua
tanto nell’Astigiano che nel resto del Piemonte negli anni 1994 e 2000.
Come poter
intervenire per gestire nel modo migliore, anche in una prospettiva di medio-lungo
periodo, questa situazione che desta sempre maggiore allarme non solo in ambito
locale? E’ noto come nella comunità scientifica internazionale un sempre
maggiore credito riscuota l’ipotesi per cui il cambiamento climatico globale
sia da attribuirsi in primo luogo all’immissione dei gas serra nell’atmosfera,
tra i quali in particolare l’anidride carbonica. Accanto alle improcrastinabili
azioni politiche su scala planetaria volte a limitare questo tipo di inquinamento
atmosferico, appaiono preziose anche tutte quelle scelte di corretta gestione
delle risorse idriche concretamente realizzabili localmente e, quindi, anche
nella realtà astigiana. Al riguardo, un contributo non irrilevante ad
una accorta utilizzazione delle disponibilità idriche può certamente
derivare dalla diffusa realizzazione di cisterne di raccolta delle acque piovane.
Si tratta, al riguardo, di soluzioni concettualmente tutt’altro che nuove, essendo
ancor oggi non infrequente riscontrare la presenza di cisterne per l’acqua nell’intorno
delle cascine storiche e dei rustici astigiani. La realizzazione di serbatoi
di capienza adeguatamente commisurata con le superfici coperte dai diversi
edifici può contribuire in modo estremamente significativo a limitare
l’immediato convogliamento delle acque meteoriche nelle reti fognarie e, quindi,
nei corsi d’acqua. In questa specifica prospettiva un contributo non irrilevante
può derivare anche dall’adozione di soluzioni progettuali quali il verde
pensile delle coperture degli edifici e la deimpermeabilizzazione delle aree
di sosta e transito veicolare. Grazie alla raccolta delle precipitazioni atmosferiche
all’interno delle cisterne risulta, poi, possibile un vantaggioso utilizzo delle
acque stesse nell’irrigazione delle aree verdi, degli orti e dei frutteti nella
stagione asciutta, senza gravare quindi sulle acque di falda o sulle disponibilità
degli acquedotti.
La soluzione delle cisterne di raccolta delle acque piovane, soprattutto in relazione ai recenti e repentini cambiamenti climatici, appare di straordinaria importanza, tanto da rendere opportuna una loro costante adozione in tutti i nuovi insediamenti edilizi, anche con lo stanziamento di appositi contributi da parte degli enti locali. Si tratta, infatti, di fondi ottimamente ben spesi, in una prospettiva lungimirante di riduzione dei danni da esondazioni e di migliore gestione delle crisi idriche estive, purtroppo sempre più frequenti.
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