Potature attente e corrette alle piante della stazione ad Asti
Dott. Alessandro Risso
Intervento di potatura correttamente eseguito sui platani presenti in Piazza Marconi ad Asti davanti alla stazione ferroviaria [(sx) maggio 2007 - (dx) luglio 2007)]
A tutti i pendolari, che ogni giorno si recano in stazione
per andare al lavoro in altre città, sarà sicuramente capitato
almeno una volta di alzare la testa verso gli alti platani presenti nel parcheggio
della stazione ed accorgersi che sono stati potati. E finalmente la qualità
delle potature è decisamente migliorata. A un occhio poco attento la
pianta potrebbe anche apparire non potata. Ed è proprio questo che denota
una potatura corretta e di qualità: infatti una buona potatura si ha
quando non ci si accorge dei tagli effettuati.
I platani in questione hanno infatti
subito molti tagli, ma di piccole dimensioni, che non hanno alterato la forma
e l’architettura della pianta, le hanno ridato una dimensione adatta al sito
di impianto, non ne hanno ridotto drasticamente la chioma e l’altezza. Spesso
invece le piante dell’area cittadina vengono sacrificate e drasticamente potate.
Ma questo genere di potatura comporta numerosi svantaggi: asporto di quasi tutta
la chi oma con riduzione drastica della parte elaborante della pianta, grosse
superfici di taglio difficilmente cicatrizzabili da parte della pianta nonché
vie d’ingresso di agenti cariogeni che compromettono la stabilità dell’albero,
eliminazione delle gemme dormienti all’interno del legno a favore dello sviluppo
di gemme avventizie che producono succhioni, i quali, caratterizzati da rapida
crescita, legno debole e fragile, attaccatura al ramo su cui cresce di scarsa
resistenza, sono a rischio di rottura, di distaccamento e di conseguente scosciatura
con pericolo per la sicurezza di cose e persone, e perdita irrimediabile della
forma originale data dal portamento naturale dell’albero.
Inoltre vi sono svantaggi di tipo gestionale e durante le operazioni di potatura.
Infatti i rami tagliati, di grandezza e peso notevole, possono creare danni
durante la caduta, vi è molto più materiale di risulta che va
caricato e smaltito, in seguito alla probabile entrata di agenti fungini nel
legno, come detto, è necessario un maggior controllo alle piante con
conseguente innalzamento delle spese di gestione, la potatura eccessiva crea
un riscoppio vegetativo esagerato che spesso rende necessaria un’altra potatura
a pochi anni di distanza.
Le potature
a tutta cima che sono invece state effettuate ai platani della stazione portano
notevoli vantaggi: vi è un bassissimo rischio di infezioni fungine, la
pianta conserva un gran numero di rami e una notevole superficie elaborante,
quindi non ha rischi di insufficienza fotosintetica, mantiene la propria forma
naturale, che comporta, cosa molto importante in un ambiente cittadino, un notevole
effetto estetico durante tutto l’anno. Ancora l’esecuzione dei lavori risulta
meno problematica, non vi sono rischi di danni ai marciapiedi e alle strade
durante la caduta grazie al peso minimo delle parti tagliate, i lavori di carico
e smaltimento risultano facilitati e meno onerosi.
E i platani ringraziano.
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