ACQUA POTABILE. OGGI C'E', MA DOMANI?

Alessandro Mortarino - Coordinamento Provinciale Astigiano della Campagna

 Veduta del fiume Tanaro sotto le rocche di Barbaresco (CN) - Primavera 2007

Veduta del fiume Tanaro sotto le rocche di Barbaresco (CN) - Primavera 2007

          L’acqua è una delle risorse indispensabili all’esistenza sul nostro pianeta: senza acqua non c’è vita.  Il 71% della Terra è ricoperto di acqua ma ben il 97% di essa è salata. L’acqua dolce, quindi, rappresenta appena il 3% del totale e solo lo 0,3% si trova in superficie (fiumi, laghi e sorgenti) e può essere utilizzata per scopi umani. Dunque, senz’acqua non c’è vita ma la risorsa a nostra disposizione non è molta e le nostre riserve stanno oggi diminuendo progressivamente a fronte di una domanda in continua crescita: tra meno di vent’anni ogni persona disporrà, in media, di un terzo in meno dell’acqua attualmente a sua disposizione oggi. Anche l’astigiano conferma questi dati attraverso il progressivo stato di stress in cui versano i pozzi della pregiata acqua di Cantarana: i consumi sono superiori alle sue disponibilità naturali tanto da dover correre ai ripari creando una interconnessione con l’acquedotto del Monferrato. Per non parlare dei livelli estivi del Tanaro e dei rii locali …

          Sono, questi, alcuni dei punti che stanno alla base della campagna nazionale di raccolta firme per una legge d’iniziativa popolare a favore dell’Acqua Pubblica, che, anche ad Asti, sta incontrando la condivisione dei cittadini. Si tratta di un progetto di legge che nasce non nelle stanze della politica ma in quelle di centinaia di organizzazioni della società civile e che riassume in soli 13 articoli alcuni principi improntati sul “buon senso”.Innanzitutto, mette in evidenza il “valore” assoluto della risorsa acqua, bene comune e diritto umano universale (cioè di tutti gli abitanti del pianeta) e ricorda che la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile sono diritti inalienabili ed inviolabili della persona.

          Ma l’acqua non è un bene infinito e deve, quindi,  essere tutelato e conservato perché indispensabile all’esistenza di tutti gli esseri viventi di oggi  e di domani; è, dunque, indispensabile che ogni territorio definisca un proprio bilancio idrico che preservi la risorsa e la consideri pubblica e non mercificabile. Pertanto, i gestori delle “nostre” acque non possono più essere società di capitali: il risultato economico di un’impresa non può riguardare e condizionare un elemento vitale come l’acqua e deve essere gestito esclusivamente attraverso Enti di diritto pubblico. Ad ogni essere umano dovranno essere garantiti gratuitamente 50 litri di acqua ogni giorno per usi alimentari ed igienici. Oltre i 50 litri al giorno, si stabiliscono tariffe secondo fasce di consumo che, comunque, non potranno superare una soglia massima definita: non sarà più possibile “sprecare” la risorsa acqua, neppure “pagando” … Gli abitanti del territorio dovranno poter partecipare attivamente alle decisioni relative alle gestione del “loro” servizio idrico integrato, che sarà finanziato prevalentemente con la riduzione delle spese militari. Verrà istituito un fondo nazionale per finanziare progetti per l’accesso all’acqua potabile nel sud del mondo, dove ogni giorno 30.000 persone muoiono per cause connesse alla scarsità d’acqua od alla sua cattiva qualità e igiene (tra essi, circa 5.000 bambini ogni giorno !).

             Fino al 13 Luglio sarà possibile firmare per questa legge ai molti banchetti pubblici o presso le segreterie comunali. Maggiori informazioni sul sito www.acquabenecomune.org .

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