CONVEGNO

“Salvaguardia e valorizzazione del paesaggio bioculturale: metodologia di studio e risultati di una ricerca condotta nel Basso Monferrato Astigiano”

Dott. Giorgio Musso  (Vice Presidente della Provincia di Asti).

Dott. Giorgio Musso  (Vice Presidente della Provincia di Asti)

                Il Paesaggio è un bene di  inestimabile valore e  quello che conterà  nel futuro sarà disporre di un territorio e di un paesaggio non modificato o alterato, soprattutto per un paesaggio come quello Astigiano e del Monferrato che nonostante i cambiamenti degli ultimi anni risulta ancora in buona parte intatto. La Provincia di Asti da tempo promuove la cultura del territorio e della tutela e valorizzazione del Paesaggio dell’Astigiano e del Monferrato. Proprio per questo il Paesaggio ed il Territorio della nostra Provincia rivestono un ruolo importante nel Piano Territoriale Provinciale adottato dal Consiglio Provinciale nel 2003. E gli indirizzi che da questo strumento di programmazione vanno ai Comuni sono chiari e specifici  per la  regolamentazione delle norme per le varianti ai Piani Regolatori Generali dei Comuni. Si tratta quindi di essere particolarmente attenti alla gestione del territorio e alla sua possibilità edificatoria. Occorrerebbe pertanto una maggiore sinergia di pianificazione territoriale tra la Regione Piemonte, la Provincia e i Comuni. In particolare il grosso problema legato alla tutela e alla valorizzazione del Paesaggio è connesso allo sviluppo economico produttivo del territorio e alla realizzazione d'impianti produttivi sul territorio. I Comuni attingono le loro maggiori entrate proprio dai cosiddetti oneri di urbanizzazione dovuti per gli insediamenti e dall'Imposta Comunale sugli Immobili e quindi hanno un interesse diretto verso l'edificazione dei luoghi per il sostentamento del proprio bilancio. Sarebbe quindi decisivo ragionare sulla fiscalità locale e sulle possibilità di sopravvivenza soprattutto delle piccole Comunità Locali in rapporto al paventato federalismo fiscale, tenendo conto che l'uso del territorio per l'edificazione di strutture produttive o di nuove abitazioni dovrebbe essere distinto per ogni singola area territoriale (ad esempio una o due aree industriali per Comunità Collinari nelle zone meno impattanti e già urbanizzate) e che le costruzioni dovrebbero esser realizzate in modo compatibile con l'ambiente e con i materiali o l'estetica tipica dei luoghi con tutte le mimetizzazioni possibili (alberi, siepi, etc.). E' infatti fondamentale per poter promuovere il Paesaggio ed il Territorio rendersi conto dell'identità culturale del territorio stesso e fare Cultura del Territorio senza dimenticare che bisogna consentire ai Comuni, anche a quelli piu' piccoli, di disporre di fondi continuativi per poter garantire il presidio del territorio, la manutenzione e la cura dello stesso ed i servizi essenziali alle persone che vi abitano. Per far cio' ci vuole un dialogo, un collegamento stretto per il cosiddetto “sviluppo sostenibile” tra le categorie economiche, le amministrazioni locali e gli abitanti del territorio.

E' su questo che stiamo lavorando insieme all'Osservatorio del Paesaggio dell'Astigiano e del Monferrato: per poter dare una nuova azione coordinata sul nostro territorio in termini di linee guida d'intervento nell'uso del territorio stesso e per la valorizzazione e la tutela del nostro Paesaggio. Un percorso magari lungo ma che passa prima di tutto attraverso la comprensione del territorio e della sua storia. E' un impegno politico che ci siamo assunti e che vogliamo perseguire anche per giungere preparati alla candidatura nel 2008 del territorio viti vincolo Astigiano all'Unesco,  quale Patrimonio dell'Umanità.La Provincia di Asti ha candidato le vigne, le colline e le campagne alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO perchè l'Astigiano ha le carte in regola per aspirare all'ambito riconoscimento internazionale. Il territorio, con le sue peculiarità: i vigneti di qualità, le cantine storiche di Canelli, le pievi romaniche, tutte caratteristiche uniche che costituiscono una filiera enologica senza paragoni. Con questa proposta intendiamo proprio proporre la realizazzione di una nuova gestione del territorio per uno sviluppo territoriale di qualità e per questo la coerenza deve essere un valore per lo sviluppo. Un'idea di “sviluppo” di cui si deve tener conto ogni giorno, nelle azioni private e negli atti pubblici. L'inserimento di un'area come la nostra, nella liste dei beni del Patrimonio dell'Umanità non ha solo vantaggi e non è solo un onore. Il possibile riconoscimento UNESCO è un impegno, è una responsabilità che spinge ad operare meglio. Noi  Astigiani non dobbiamo sprecare questa opportunità. Deve diventare opinione comune e senso d'identità culturale, che essere candidati al Patrimonio dell'Umanità come Paesaggio Culturale significa essere al centro dell'attenzione del mondo. Significa essere permanentemente in mostra per la pulizia, per il gesto espressivo, per i valori, per le abitudini, per le tradizioni, per tutto quello che è il nostro patrimonio culturale. Sarebbe davvero eccezionale per istituzioni locali, cultura, imprese disporre di questo riconoscimento che costituirebbe anche un premio per  il perseguimento di uno sviluppo sostenibile del territorio Astigiano.

Giorgio Musso

Vice presidente e assessore ambiente  della Provincia di Asti