Stazioni svizzere nel paesaggio astigiano

Prof.ssa Marisa Varvello

Immagine storica della Stazione ferroviaria di Montechiaro d'Asti e del paesaggio circostante. 

Immagine storica della Stazione ferroviaria di Montechiaro d'Asti e del paesaggio circostante.

        La linea ferroviaria Asti-Chivasso servì ad avvicinare la città a tutte le piccole comunità agricole che costruirono e determinarono la cultura e l’economia di questo territorio. Fortemente “voluta” agli inizi del XX secolo, oggi questo tratto ferroviario è in disuso o meglio, sottoutilizzato per una serie svariata di motivi di ordine economico e politico.
Questa linea ferroviaria (52 Km di percorso, tre gallerie, tre grandi ponti, 15 stazioni ferroviarie più le case cantoniere e i caselli) possiede la particolarità di essere stata appaltata all’ing. Jacques Sutter di Zurigo e realizzata dagli architetti Simon Shimonett e Erwin Thomann secondo un chiaro stile architettonico “svizzero” utilizzando materiali che ben si inseriscono nel contesto ambientale determinando una “caratterizzazione” del territorio.
           Sabato 23 settembre è stata inaugurata la Mostra fotografica e un “Percorso multimediale” che hanno affrontato, in modo comparativo, la storia e la situazione attuale di questa linea ferroviaria. Non mancano le sollecitazioni emozionali che la ferrovia ha sempre destato nel cuore dell’uomo dal suo primo apparire; così ritroviamo l’incipit del romanzo “Il mercante di sole” di Angelo Gatti e uno stralcio della presentazione del volume “La Provincia di Asti” del 1995, a cura di Luigi Firpo che ricorda proprio la stazione di Chiusano come “porta” delle sue vacanze d’infanzia.
         Scopo della carrellata fotografica della mostra è stato di dimostrare come le strutture costruttive che affiancano i binari abbiano una loro bellezza intrinseca e costituiscano un patrimonio da salvaguardare. Un numeroso pubblico ha visitato la mostra e si è poi fermato “sotto la pensilina” accanto ai binari per discutere di conservazione, riutilizzo e potenziamento della linea ferroviaria in sé e degli edifici ad essa annessi. Tutto questo tra un buon bicchiere di vino e una fetta di salame gentilmente offerti dalla Proloco di Chiusano. Il prossimo appuntamento sarà  sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre in quel di Montiglio, in occasione della Fiera del Tartufo.
          Le stazioni ferroviarie e gli altri edifici, nati come momento aggregante, dovrebbero ritornare “vivi” per scrollarsi di dosso quella patina di incuria che li sta avvicinando sempre più all’oblio, anticamera del nulla.

 

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