Microaree del territorio e loro influenza sulla salute
Arch. Mariangela Migliardi
Veduta di un paesaggio agrario astigiano particolarmente appagante e piacevole (Valle di San Grato di San Damiano).
Il luogo dove si vive influisce notevolmente sulla salute psicofisica delle persone poiché ciò che è racchiuso nel sottosuolo - substrati geologici, idrogeologia, tensioni tettoniche – si avverte attraverso i loro campi energetici. Questo è possibile poiché l’uomo è un sistema energetico aperto che interagisce costantemente con ciò che lo circonda. In ogni unità geomorfologia è presente, in primis, una emissione di fondo dovuta ai materiali che compongono i substrati. Questi possiedono tre possibilità di scambio energetico a seconda se l’energia ricevuta dall’esterno venga assorbita (assorbanza) o riflessa (reflettanza), o se vi sia emissione di una propria radiazione energetica verso l’esterno(emittanza). Questo scambio energetico è in grado di interferire sul benessere e sulla salute delle persone. Alcune aree hanno uno scambio energetico favorevole alla vita umana, altre non influiscono, altre influiscono più o meno sfavorevolmente sulla salute. Alla scala della singola abitazione a questo dato energetico generale possono sommarsi zone di disturbo di dimensioni limitate provocate da anomali geologiche (discontinuità, dislocazioni, fratture), dalla situazione idrogeologica propria del luogo e dai punti di alta intensità dei campi energetici reticolari. Le microzone di disturbo locali incidono sulla salute a livello individuale, in modo diretto e localizzato, e solo su chi vi è esposto per lunghi periodi e ripetutamente. Da questo nasce la particolare attenzione posta alla collocazione della zona letto, e del letto nello specifico, nel campo dell’architettura bioecologica. La situazione energetica locale è interessata a sua volta dai campi energetici globali - campo gravimetrico, campo magnetico, campo geotermico – e da movimenti compressivi e distensivi delle piattaforme continentali. Questi campi energetici con la loro variabilità influiscono sulla situazione energetica locale, così come i movimenti tettonici generali che causano movimenti locali delle masse rocciose e loro dislocazioni. Questi ultimi possono essere compressivi o distensivi e sono all’origine delle deformazioni del terreno, quali pieghe, faglie, dislocazioni, fratture. Per comprendere meglio questi movimenti si prenda come esempio il terremoto, che si genera quando la struttura rocciosa non riesce più a contenere la sollecitazione. La “scarica” energetica è conseguente l’eccessivo accumulo. Questo comportamento delle masse rocciose – carica, tensione, scarica, rilassamento – è simile a stati energetici propri degli esseri viventi, ben sperimentati e conosciuti da noi, e questo può aiutarci a comprendere perché i movimenti della superficie terrestre incidano sull’equilibrio psicofisico delle persone. L’emissione elettromagnetica che origina dalle zone di disturbo interferisce con chi si trova esposto ai campi energetici naturali per un certo periodo, trasmettendo informazioni alle persone e agli esseri viventi in generale. La conseguenza del vivere in un ambiente ove siano presenti zone di disturbo, denominate zone di stress tellurico - contribuisce in modo significativo allo sviluppo della maggior parte delle patologie. In particolare la nocività delle zone di disturbo si esplica in una alterazione del sistema immunitario. Se il luogo è tale da causare stress cronico questo può minare le difese immunitarie permettendo così l’instaurarsi o l’aggravarsi delle patologie che sono specifiche della genetica e della tipologia caratteriale della persona.
La ricerca dei campi energetici naturali nelle microaree, svolta mediante “l’analisi geobiofisica” allo scopo di individuare la zone neutre, fornisce indicazioni su quale sia l’ottimale collocazione di un’abitazione da edificare in una determinata area, ponendo particolare attenzione alle zone di riposo e di sosta prolungata (zona notte, studio, relax). Il lavoro viene svolto in accordo con la fase progettuale. La ricerca dei campi energetici naturali è possibile anche negli edifici già esistenti e viene attuata per verificare se vi siano modifiche da apportare nella distribuzione degli spazi o, più semplicemente, nella disposizione dell’arredo. Queste conoscenze, nuove forse per alcuni, sono un altro mezzo di lettura del territorio e del paesaggio e possono stimolarci a comprendere le relazioni che si esplicano tra l’ambiente ed i viventi in termini di scambio energetico e guidarci a riscoprire le nostre innate capacità di percezione ed ascolto verso ciò che i luoghi ci comunicano.
*****