Il vero progresso è la conservazione del paesaggio astigiano!
Dott. Marco Morra
Veduta dello straordinario paesaggio agrario tra Vinchio e Cortiglione: un patrimonio da custodire e conservare in modo geloso e lungimirante.
Volevo richiamare l’attenzione su un fatto che credo interessi un po’ a tutti quelli che hanno a cuore il paesaggio ed "il mondo" di Vinchio e paesi limitrofi e, più in generale, l'ambiente e la cultura monferrini. E’ ormai ufficiale che l'amministrazione comunale di Cortiglione contempla la possibilita’ di realizzare un inceneritore alle porte del paese, ovviamente "per dare lavoro ed opportunità". Parte della popolazione locale è naturalmente contro questa iniziativa e sono in corso iniziative per tentare di bloccare il progetto. Non credo siano necessari molti commenti. Al di là dei rischi eventuali per la salute della popolazione e per l'ambiente, forse controllabili con le moderne tecnologie, un inceneritore in Val Tiglione suona comunque da insulto al paesaggio, al territorio (parte del quale, per altro, in Cortiglione è già stato venduto e trasportato altrove per fornire terra a lavori stradali) ed alla tradizione. Suona da insulto a chi ancora basa la sua vita sulla coltivazione della vite e dei campi.
Al di là delle conseguenze locali, penso che anche paesi limitrofi come Vinchio, collegato a Cortiglione dal bellissimo passaggio del Monte del Mare, non possano che risentire negativamente dell'iniziativa. Il sito dell'inceneritore dovrebbe essere lungo la strada della Val Tiglione, strada percorsa ad esempio da chi, lasciata l'A21 ed, idealmente, il mondo urbano ed inquinato a Felizzano, si reca a Vinchio. Mi pare che un inceneritore sul cammino verso il mondo delle vigne sia un biglietto da visita alquanto stupido, che solo il disprezzo verso le nostre tradizioni e la miopia possano concepire. La distanza in linea d'aria tra il sito del futuro inceneritore e le vigne e le glorie storico/cultural/naturali di Vinchio è irrispettosamente breve. Troppo breve per non coinvolgere anche Vinchio ed il suo bel territorio nelle possibili ricadute di questa avventura. Voglio porre l'accento sulla stupidità di un'azione che, in un momento in cui territorio e tipicità sono parole chiave, e ancor di più dovrebbero esserlo per la comunità collinare Vigne e viti, rischia di compromettere le attrattive di un'intera, bellissima area; e di dare un altro contributo al rovinio di paesaggio e territorio cui dobbiamo assistere quotidianamente. Simili azioni non sarebbero possibili nelle zone celebrate dei vignobles di Francia, o, senza andar troppo lontano, nel senese o in trentino. Più che non possibili, non sarebbero concepibili, per una questione di cultura e rispetto per la propria tradizione.
Ed è proprio l'assenza o la minore incidenza di questa cultura che mi pesa e mi fa scrivere, rivolgendomi a quei rappresentanti di comunità che con intelligenza e lungimiranza hanno saputo realmente valorizzare il patrimonio della tradizione e storia locali. L’inceneritore di Cortiglione, il BITUMIFICIO di Migliandolo (ma quale visione perversa l’ha concepito?), orrori vari che con crescente frequenza sgorgano da una terra brutalmente scippata della propria storia e della propria anima e ormai vista da tanti amministratori locali solo come un lotto edificabile. Noi astigiani stiamo proprio puntando in alto nella valorizzazione del territorio! E’ proprio vero che la notte della cultura genera mostri.
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