Ma in mezzo alle viti scorre l'acqua ...
Alessandro Mortarino
Gruppo P.E.A.C.E. (Pace, Economie
Alternative, Consumi Etici) dell’Asti Social Forum
Veduta del fiume Tanaro nel tratto compreso nel territorio del Comune di Asti.
Raccontare il panorama del “proprio” territorio è, per un abitante dell’Astigiano, un’operazione quasi alchemica che unisce idealmente la sapienza creativa del disegnatore con la certezza matematica: colori e forme che si assommano aritmeticamente nel dispiegarsi ammiccante di colline cromaticamente mai eguali. Viti e vigne. Ogni stagione differenti. Eppure, questa evocazione al vino ha il suo fondamento in un’altra ben differente risorsa e materia prima, normalmente trascurata. Stiamo parlando, ovviamente, dell’acqua: elemento basilare per ogni forma di esistenza presente sulla Terra. Circa il 70 % della superficie del nostro pianeta è costituita da acqua. Circa il 70 % del corpo umano è composto da acqua. Probabilmente, sarebbe sufficiente questo “semplice” dato fisico per rendere evidente l’importanza dell’elemento “acqua” all’interno dei nostri processi sociali, politici, economici, esistenziali, biologici. L’acqua è uno dei pochi elementi vissuti da ogni individuo come attributo “proprio”, “naturale”, “essenziale”, “di tutti”, “abituale” … Eppure, della sua importanza assoluta pare quasi non accorgersene nessuno, tranne quando la risorsa si fa scarsa o quando la sua qualità corre pericoli. In queste settimane, i riflettori paiono essersi improvvisamente accesi sulla “risorsa acqua”. In Italia (con le lotte popolari in Campania per evitare la privatizzazione di un “Bene Comune” ed il primo Forum nazionale di Roma), poi in Messico con il IV Forum Mondiale che ha riunito governi, organismi internazionali ed imprese mentre, in contemporanea, si svolgevano le Jornadas en defensa del Agua, che hanno visto la Società Civile internazionale manifestare contro la tendenza a voler considerare l’acqua come una pura merce anziché un essenziale ed inalienabile diritto alla vita. Anche nell’astigiano l’acqua è divenuta oggetto di cronaca per effetto di una decisione (tecnica) che si è subito trasformata in oggetto di querelle politica: i pozzi di Cantarana sono sotto “stress” e non garantiscono più un futuro idrico all’altezza degli attuali consumi, pertanto occorre dare corso ad una interconnessione con l’Acquedotto del Monferrato. Che “pesca” la propria materia prima nel comune di Saluggia, a poche centinaia di metri dai depositi temporanei di scorie nucleari tuttora presenti, addirittura, allo stato liquido … Significa che l’acqua non è una fonte “eterna” ?
Potremo ancora vantarci di possedere la migliore “acqua del rubinetto” d’Italia ? Abbiamo consapevolezza della situazione in cui versa il “nostro” Tanaro, risorsa ambientale, paesaggistica ed anche idrica, sempre più in secca e sempre più degradata ? (In Toscana, tutte le Amministrazioni ed i cittadini dei comuni bagnati dall’Arno hanno costituito un’Associazione che sta usando il verbo “Fare” nell’affrontare le difficoltà del “loro” fiume …). Sono queste alcune delle domande a cui tenterà di rispondere l’incontro-dibattito ACQUA: BENE COMUNE DA DIFENDERE fra la provincia di Asti e il pianeta Terra (ovvero: per non continuare a fare “buchi nell’acqua, né perdersi in un bicchiere …), che si terrà Giovedì 30 Marzo alle ore 21 al Centro Culturale S.Secondo. Un incontro (e non un confronto …) tra gente “normale” abituata a non dare per scontato e per eterno ciò che la natura ci offre, che verrà facilitato dalla presenza di due primari esperti italiani (il giornalista d’inchiesta Giuseppe Altamore ed il rappresentante del comitato italiano del Contratto Mondiale per l’Acqua, Marco Emanuele) e di due soggetti della politica comunale di Asti (dalle differenti posizioni in materia) quali l’Assessore all’Ambiente Giovanni Pensabene e l’ex Sindaco Luigi Florio. L’incontro è promosso da una decina di associazioni astigiane e organizzato dal gruppo P.E.A.C.E. (Pace, Economie Alternative e Consumi Etici) dell’Asti Social Forum.
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