Relazione presentata al
Convegno a ricordo del Prof Italo Currado
Asti, sabato, 22 luglio 2006
Salone della Società Mutuo Soccorso “Fratellanza
Militari in Congedo”, Via Bonzanigo 46, h 9,00-13,00
Ho conosciuto Italo Currado un giorno di molti anni fa, durante un convegno faunistico organizzato dall’Associazione “A. Ghigi per lo Studio dei Vertebrati”. Io presentavo un lavoro sulla dieta della Faina, un piccolo predatore forestale, e lui rimase colpito dalla quantità di Ghiri predati. Italo si occupava allora già da anni di Roditori, in particolare quelli arboricoli d’interesse forestale. Parlammo a lungo del Ghiro, di Faine e di altri animali, prima al Convegno e alcuni giorni più tardi nel suo studio all’Università. Io, da Biologo, più interessato all’ecologia, lui, da Forestale, attento alle relazioni con la vegetazione. Iniziammo così a collaborare, avviando uno studio sull’ecologia del Quercino, un altro Roditore forestale, in boschi di conifere presso il Parco naturale regionale della Val Troncea. Ben presto passai ad occuparmi anche di Scoiattoli, il nativo Scoiattolo comune, meglio conosciuto come Scoiattolo rosso, e l’introdotto Scoiattolo grigio. In effetti, Italo ha avuto il merito di essere stato il primo a segnalare in maniera estesa e documentata, il rischio legato alla presenza in Italia dello Scoiattolo grigio americano. La specie compete con l’autoctono Scoiattolo comune europeo determinandone l’estinzione. Il fenomeno di sostituzione, in atto in Gran Bretagna e Irlanda da più di un secolo è ora in corso anche in Italia. La pubblicazione di Currado, Scaramozzino e Brussino del 1987 riportava tutto questo e le misure necessarie per porvi rimedio. La sua voce rimase inascoltata per dieci anni, e solo alla fine degli anni ’90, organismi nazionali e regionali responsabili della gestione faunistica realizzarono appieno la gravità del problema. Dopo quella prima segnalazione, sono stati numerosi i lavori presentati a riviste e Convegni nazionali e internazionali riguardanti lo Scoiattolo grigio e i suoi impatti. Per dare ancora più risalto al problema, ma anche per portare in regione i maggiore esperti europei di scoiattoli, si fece carico nel 2001 di organizzare ad Acqui Terme il “6th European Squirrel Workshop”. In quell’occasione ricercatori provenienti da molti paesi europei si riunirono dall’11 al 13 settembre nella città alessandrina delle terme per discutere di ecologia e conservazione degli scoiattoli. In seguito mi è capitato più volte di incontrare i partecipanti al Workshop, e spesso si ricordava insieme l’atmosfera di quei giorni. Italo aveva voluto curare tutto, non solo l’aspetto scientifico, ma anche le altre attività. Voleva che i partecipanti portassero con sé, al loro ritorno nelle patrie di origine, un buon ricordo del soggiorno in Piemonte. E, in effetti, rimasero colpiti dalla bellezza di Acqui Terme, dal Castello di Racconigi dove ci trasferimmo per un giorno, e dalla cucina preparata e servita dagli allievi dell’Istituto Alberghiero di Acqui.
Italo Currado ha prodotto, da solo o con altri colleghi, 46 lavori tra articoli in riviste scientifiche e comunicazioni a Convegni riguardanti i Vertebrati in genere. La maggior parte di questi è incentrata sui Roditori, il suo filone di ricerca principale nel settore, ma si è occupato anche di ungulati e pesci. Negli ultimi anni di lavoro, in collaborazione con ricercatori inglesi e del Belgio, ha realizzato alcune eccellenti pubblicazioni scientifiche su riviste europee e americane, tuttora citate in altri lavori. In realtà lui non era molto preoccupato del prestigio delle riviste, gli interessava molto di più che si parlasse, e a ragion veduta, dei problemi ambientali che gli stavano a cuore.
*****