Relazione presentata al

Convegno a ricordo del Prof Italo Currado

Asti, sabato, 22 luglio 2006

Salone della Società Mutuo Soccorso “Fratellanza Militari in Congedo”, Via Bonzanigo 46, h 9,00-13,00

Mariangela Cotto - Consiglio Regionale del Piemonte

Mariangela Cotto

Consiglio Regionale del Piemonte

         Ricordo con grande affetto e moltissima nostalgia i viaggi in treno che ho fatto con il prof. Italo Currado, dal 1995 al 2000, quando siamo stati entrambi pendolari, ogni giorno, sull’Asti-Torino. Quante volte abbiamo – e non sempre amabilmente! – lamentato i disservizi ferroviari, i ritardi, tutti problemi che normalmente che ancora oggi si incontrano viaggiando con le Ferrovie dello Stato. Ma Currado sapeva usare, con grande abilità, l’arma dell’ironia, e riusciva così a stemperare la tensione il nervosismo per i disagi patiti.  Era un compagno di viaggio dall’inesauribile capacità dialettica, in grado di affrontare gli argomenti più disparati con passione, conoscenza, grande capacità di argomentare e di sostenere le proprie opinioni. Inesauribile era anche l’estensione dei suoi interessi umani, culturali, professionali.

     Mi rammentava spesso, con tratti di sincera umanità, la sua “tata” originaria, come me, di San Marzanotto. A partire dai ricordi d’infanzia, nei confronti della comune “patria” astigiana nutriva un grandissimo attaccamento, un’attenzione continua per la storia e per l’attualità della città che gli aveva dato i natali, a cui si sentiva fortemente di appartenere, anche come espressione di una famiglia che - a cominciare dal padre Carlo, primario pediatra stimato e popolare - ad Asti ha dato molto. Ho ben presente l’episodio che portò il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, di mamma astigiana, a venire, con disponibilità e generosità non comune, a far visita al papà Carlo, incontro propiziato dal figlio Italo e dedicato alle comuni origini di Portacomaro, cui entrambi erano legatissimi.

       Più volte fui sollecitata dal prof. Currado per incontri con i miei colleghi amministratori e politici, perché la vastità degli interessi e la determinazione nel seguire questo o quel problema, lo portava a battersi senza risparmio, senza paura di “importunare” i potenti, o che si ritengono tali. Non si può tacere la sua lunga battaglia perché si prendesse consapevolezza del pericolo della diffusione dello scoiattolo grigio americano, introdotto in Piemonte in modo fortuito, e destinato a diffondersi, con gravissimo danno per le colture agricole e forestali, e per il pericolo di estinzione del nostro scoiattolo rosso. Su questo tema quanti uffici di enti pubblici ha visitato il prof. Currado! Quante volte ha illustrato con chiarezza il problema, senza purtroppo ottenere l’ascolto che avrebbe meritato. Ancora recentemente ho letto che l’allarme da lui lanciato è ormai prossimo a verificarsi, per la rapidissima diffusione di questi roditori, e la mia memoria è subito tornata al prof. Currado, che ne era stato buon profeta, con oltre dieci anni di anticipo. Anche questo episodio conferma la stoffa professionale, scientifica, la grande preparazione con cui il prof. Currado seguiva il suo lavoro di docente universitario prima di Entomologia agraria e poi di Zoologia forestale, venatoria e acquicoltura, presso la Facoltà di Agraria. Un prestigioso curriculum accademico che sapeva ravvivare con la sua grande umanità e passione civile e sociale. Già gravemente minato dalla malattia, che di lì a poco l’avrebbe stroncato, volle, come testimonianza di amicizia nei miei confronti, esprimere il suo voto alle elezioni regionali dello scorso anno.

        Con questa immagine negli occhi, esprimo il mio profondo rimpianto per la prematura scomparsa del prof. Italo Currado, astigiano amante della sua città e della vita.

 

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