Relazione presentata al
Convegno a ricordo del Prof Italo Currado
Asti, sabato, 22 luglio 2006
Salone della Società Mutuo Soccorso “Fratellanza
Militari in Congedo”, Via Bonzanigo 46, h 9,00-13,00
Lorenzo Fornaca
Conoscevo Lillo da molti anni, il nostro comune interesse per la storia locale si rivelò subito il centro dei nostri discorsi ogni volta che ci incontravamo. Fu così che lo coinvolsi molte volte nelle mie iniziative editoriali come esperto nei più disparati campi della conoscenza storica del nostro passato. A lui chiedevo solo dei pareri su come muovermi e devo ammettere che la sua erudizione in molte discipline mi fu di notevole aiuto; il suo intervento nei miei confronti a volte anche fortemente critico contribuì al successo delle mie pubblicazioni.
Quel suo modo del tutto speciale di spronarmi nel continuare la mia attività editoriale, con la sua critica sempre costruttiva e con i suoi saggi suggerimenti sempre preziosi, furono per me l’incoraggiamento più idoneo per percorrere una strada gravosa, ma densa di soddisfazioni. Con la pubblicazione di “Asti, edifici e palazzi nel medioevo” a fine anno 2004, gli rivelai che nel giro di un paio d’anni avrei smesso l’attività, mi disse con voce decisa “No, no, tu non puoi smettere proprio adesso che io vado in pensione e ho in mente ancora troppe cose importanti che dobbiamo finalmente realizzare insieme!”. Vista la sua determinazione, promisi che nella primavera del 2005 ci saremmo incontrati per sentire le sue proposte ed eventualmente programmare e progettarne poi la stesura.
Purtroppo con la sua scomparsa non ho potuto neanche sapere quello che Lillo custodiva scolpito nella sua mente erudita, sicuramente voleva dare luce a due o tre argomenti inediti e presumo ricchi di interesse per un vasto pubblico.Sono innumerevoli i suoi scritti con articoli e saggi su riviste specializzate, ma in particolare l’opera più significativa fortemente voluta da Lillo è la poderosa edizione di “Asti e l’Astigiano” vera pietra miliare e strumento fondamentale per la storia iconografica di Asti, dal XIV al XIX secolo.
Il volume, edito dalla Tipografia Torinese Editrice 1987, autrice Ada Peyrot, con la collaborazione di Italo Currado e la presentazione di Luigi Firpo, ebbe un notevole successo di critica. E qui voglio rimarcare il valore del contributo dato da Lillo citando alcune parole scritte nell’introduzione dall’autrice Ada Peyrot: ...a lui dunque, alla sua preziosa collaborazione, non solo per la ricerca iconografica, ma anche nel reperimento di notizie utili alla riuscita dell’impresa editoriale.La sua lungimiranza era anche supportata molte volte dal contributo del papà, grande personaggio che, nonostante la veneranda età, era sempre un punto di riferimento per qualunque dubbio. Quante volte nei nostri discorsi emergevano dubbi su qualche argomento del passato, lui mi rassicurava in dialetto astigiano stà tranquil ai ciam a me pari, e puntualmente, anche a distanza di tempo, arrivava la soluzione, frutto del simpatico papà, che fu anche mio dotto e non soltanto più anziano estimatore.
Mi sento onorato dell’amicizia e stima che mi fu riservata da entrambi, va anche detto che, sollecitato da loro, i nostri discorsi si svolgevano quasi sempre con il nostro linguaggio astigiano dove le battute e certe definizioni risaltavano al massimo della loro espressione, difficilmente traducibili con lo stesso effetto. Fu una stagione molto importante di arricchimento e di conoscenza sulla storia locale per me, piccolo editore, che mi porterò sempre come ricordo indelebile.
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