Progetto di connessione ecologica del verde territoriale ad Asti

Arch. Orazio Farinella –  Ordine Architetti, pianificatori, paesaggisti della Provincia di Asti

Anche nella realtà astigiana appare sempre più evidente la necessità di prevedere un progetto di connessione ecologica che persegua come obiettivo fondamentale la conservazione del patrimonio storico-culturale prodotto dall’uomo nel corso degli anni, la salvaguardia ecologica ed un razionale sviluppo socioeconomico, nella consapevolezza che l’ambiente naturale rappresenta, oggi più di ieri, una risorsa vitale preziosa da proteggere e valorizzare. A tale scopo è stato condotto uno studio nel Comune di Asti con l’obiettivo di acquisire e sperimentare un metodo innovativo di analisi e progettazione territoriale di tipo scientifico, basato sui principi dell’Ecologia del Paesaggio che, a differenza della pianificazione tradizionale, consenta di valutare i processi in atto sul territorio, riducendoli a modelli funzionali per eseguire valutazioni di tipo quali-quantitativo e proporre e verificare le ipotesi d’intervento. L’Ecologia del Paesaggio è ramo dell’Ecologia generale che si occupa specificatamente dell’organizzazione biologica, sia strutturale che funzionale, degli ecosistemi e/o degli elementi del paesaggio, rilevabili in una determinata area (Ecotessuto). La metodologia adottata nello studio della realtà astigiana ha evidenziato molteplici valenze applicative, consentendo di individuare e valutare le trasformazioni che il territorio ha subito nel corso del tempo, al fine di concretizzare razionalmente gli interventi operativi in funzione delle necessità ambientali riscontrate, e di controllare preventivamente il progetto attraverso la simulazione degli interventi proposti. La fase di analisi è stata articolata eseguendo un’attenta lettura del paesaggio, considerato come sistema di unità spaziali ecologicamente differenti, fra loro interrelate, cioè come sistema di ecosistemi o metaecosistema. A tal fine sono state considerate quattro soglie temporali: una soglia riferita all’anno 1880, una all’anno 1933, una all’anno 1963, ed infine una soglia riferita all’anno 1991; la ricostruzione dell’Ecotessuto è stata desunta dalle tavole dell’IGM e dalla cartografia della Regione Piemonte, integrando i dati con informazioni desunte da sopralluoghi specifici e ricerche storiche. È stata inoltre individuata la scala spaziale di riferimento, analizzando un Livello superiore, o “Ecotessuto Comunale” che pone in evidenza le condizioni limitanti del paesaggio rispetto alle sue caratteristiche strutturali e funzionali; un Livello di interesse, o di intervento ovvero la “Area Urbana”; un Livello inferiore, definito da sette unità di riferimento ambientali individuate seguendo le principali linee di demarcazione morfologiche, quali i crinali, i corsi d’acqua e/o le linee evidenti di demarcazione antropiche. Alla luce dei dati rilevati è stato possibile procedere al dimensionamento del progetto, partendo dalla soglia temporale del 1991 e dalle indicazioni del P.R.G.C. di Asti. L’indirizzo progettuale proposto per la complessiva riqualificazione del paesaggio, si è basato su due criteri essenziali: un “incremento della biodiversità” e un “recupero delle connessioni fra i vari elementi naturali”, spesso recise dall’intervento antropico. Lo studio ha, quindi, permesso di elaborare alcuni modelli ecologici di riferimento: modelli quali-quantitativi, modello dell’evoluzione dei paesaggi, modello della percolazione, utili per quantificare, qualificare e, infine, verificare la struttura paesistica dell’Ecotessuto analizzato, evidenziando le dinamiche evolutive più rilevanti, gli elementi di degrado e di risorsa. In quest’ottica, si è proceduto all’inserimento anche di nuovi ecosistemi di tipo seminaturale, in ambienti degradati, come le cave dismesse e in aree delicate, come le frange urbane, ed è stata ipotizzata la creazione di corridoi di collegamento ecologico artificiali come un “ponte verde” di collegamento fra zona Sud e Nord del territorio al di sopra dell’area industriale che è inseribile in un contesto di visione futurista di gestione della città di Asti.

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