Ruolo del paesaggio nella pianificazione del territorio: la salvaguardia dei coni visuali

Beniamino Marchetti - Delegato per il Piemonte del Comitato Nazionale del Paesaggio

La tutela dei "coni visuali" presenti nel territorio astigiano rappresenta una priorità inderogabile per una effettiva tutela del paesaggio, conseguibile superando le interruzioni amministrative costituite dai confini comunali (Val Donata - San Marzanotto - Asti).

La tutela dei “coni visuali” presenti nel territorio astigiano rappresenta una priorità inderogabile per una effettiva tutela del paesaggio, conseguibile superando le interruzioni amministrative costituite dai confini comunali (Val Donata - San Marzanotto - Asti).

                     La pianificazione del territorio è il quarto gradino dei processi che portano alla regolamentazione di una zona, sia essa urbana che rurale. Occorre cioè “conoscere e studiare” il territorio in tutte le sue forme (storia, antropologia, sociologia e lingua, unite ad una profonda ricerca toponomastica significativa dal punto di vista idrogeologico, culturale e sociale), “pensarlo” (sceglierne la destinazione) e “programmarlo” (prevedere il suo sviluppo e la sua gestione); quindi, la “pianificazione” vera e propria non può essere che la normale conseguenza delle precedenti operazioni. Il territorio nazionale italiano, ricco di beni culturali, ha come scelta obbligata, stante la situazione precaria industriale e la tendenza agricolo-turistica vocazionale, la tutela del capitale economico rappresentato da questi beni. In questo panorama, il paesaggio rappresenta il bene meno tutelato e più facilmente attaccabile, principalmente per indifferenza e per ignoranza di quello che significa economicamente. Il sistema più efficace per la tutela di questa risorsa è rappresentato da una corretta pianificazione del territorio, che non può quindi tradire quelli che sono i principi fissati nei punti precedenti. Un ruolo importante viene svolto dalla pianificazione intercomunale che permette l'individuazione e la tutela dei “coni visuali” presenti in un territorio, che costituiscono l'unico vincolo che realmente difende il paesaggio, liberandolo dalle interruzioni amministrative costituite dai confini comunali.

II cono visuale non è altro che un punto dal quale l'occhio umano ha a disposizione una visione particolarmente gradevole, armoniosa, equilibrata e oggettivamente bella, che ha come soggetto un territorio di grande o di piccola estensione. L'individuazione di queste aree paesaggistiche può riguardare grandi estensioni che chiameremo di interesse panoramico e di estensioni limitate nel territorio e nello spazio, che nel tempo sono state disegnate dalle varie società, con particolare riferimento alla comunità rurale, che va maggiormente recuperata. La necessità operativa è determinata da una costante presenza sul territorio di qualcosa o qualcuno che tenga “sotto controllo” il territorio e che si opponga, con strumenti giuridici, alla nascita di insediamenti negativi all'interno di questi coni visuali che dovrebbero essere cartograficamente individuati e definiti nelle due dimensioni determinate dall'angolo di apertura del cono e dalla lunghezza del lato visivo (profondità). Questa individuazione porterebbe a fissare i vincoli inedifìcatori, particolarmente sulle creste collinari e nelle zone che sono indispensabili per il mantenimento dei requisiti estetici e sociali delle aree da tutelare.

Interventi di salvaguardia di questo tipo appaiono particolarmente opportuni ed urgenti soprattutto nella realtà dell’Astigiano ove esistono fortunatamente ancora molti coni visuali di eccezionale valore paesaggistico.

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