La matrice energetica dei luoghi del paesaggio

Arch. Mariangela Migliardi

Territorio collinare astigiano fortemente connotato dalla secolare coltivazione della vite (Coazzolo) 

Territorio collinare astigiano fortemente connotato dalla secolare coltivazione della vite (Coazzolo)

      I diversi luoghi del paesaggio racchiudono ognuno una grande ricchezza di contenuti leggibili attraverso i segni che il tempo e l’intervento dell’uomo hanno reso visibili. Questi segni sono facilmente interpretabili poiché recepiti attraverso il senso di uso più comune: la vista. Ma i luoghi del paesaggio contengono anche un aspetto che i nostri sensi non sono avvezzi a percepire e a considerare: la matrice energetica propria di quel luogo.

      Ogni territorio ha infatti una sua tipologia di scambio energetico che ne definisce la matrice energetica. Questa matrice energetica è determinata dalle caratteristiche geofisiche del sito, cioè dalle informazioni relative a movimenti tettonici locali (compressivi o distensivi), a stati di dispersione o concentrazione energetica (terremoti, ecc.), a stati d’assorbimento o di cessione energetica (caratteristiche chimico-fisiche del territorio e sua idrogeologia), ad anomalie del campo geomagnetico (giacimenti ferromagnetici, ecc.), che formano un corpus d’informazioni che colpiscono il livello fisico ed anche la sfera emozionale umana, quasi sempre colte e recepite in modo inconscio. Ogni luogo presenta quindi una situazione energetica differente ed ogni persona reagisce seguendo il suo bisogno energetico. Alcune zone risultano gradite a quasi tutte le persone e sono in genere aree di cessione energetica mite ed equilibrata, altre sono invece fortemente disturbanti per tutti, causa una forte assorbanza o presenza di  intersecazioni di faglie dirette ed inverse, altre ancora sono problematiche perché rilasciano eccessiva energia. In alcuni luoghi prevale la dinamica compressiva con conseguente notevole apporto energetico, in altri prevale la dinamica distensiva con un generale apporto di benessere. Anche la presenza o meno di argilla ed acqua nei substrati influisce notevolmente sul bilancio energetico di un territorio.

       Queste informazioni sono le “voci” del nostro pianeta vivente, Gaia, e sono da ascoltare e rispettare, come è sempre stato fatto dalle culture umane che ci hanno preceduti. Culture ed etnie del passato hanno infatti saputo utilizzare i luoghi in conseguenza delle diverse funzioni che possono svolgere in riferimento all’uomo ed alle risposte che possono suscitare. Come gli animali e le piante prediligono determinati e specifici habitat per crescere e propagarsi e ne rifiutano altri a loro non consoni, così l’essere umano, conseguentemente alla propria conformazione energetica, può trarre beneficio dal vivere in alcuni siti ed essere disturbato da altri, che ne pregiudicano il benessere psicofisico e contribuiscono in modo significativo allo sviluppo della maggior parte delle patologie.

      Conoscere la matrice energetica di un territorio permette di individuarne la vocazione territoriale a livello energetico, che consiste nell’analizzare la compatibilità tra la composizione energetica territoriale e l’utilizzo insediativo. Questo significa discernere cosa si può fare bene o molto bene in un determinato tipo di territorio e cosa si può invece fare con fatica. L’individuazione della vocazione territoriale consente la razionalizzazione dell’uso del territorio, conseguente lo studio delle correlazioni tra l’energia del territorio e la struttura relazionale umana (studi  di caratteriologia neoreichiana e analisi bioenergetica – Reich e Lowen). Questo aspetto diviene chiaramente significativo nelle scelte di ambito edilizio in quanto conoscere il bilancio energetico di un territorio può fornire indicazioni sulla vocazione delle singole aree suggerendo la più idonea per l’espansione residenziale-abitativa, oppure per quella produttiva-industriale, scolastica, ospedaliera o residenziale per anziani.

        Questi studi, ancora poco diffusi ed applicati, potrebbero anzitutto essere un valido aiuto alla pianificazione urbanistica e territoriale, aggiungendo così una voce basilare ai vari aspetti con cui analizzare il territorio, comprenderne le predisposizioni e deciderne l’utilizzo.

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