NOI E IL TERRITORIO

 Arch. Mariangela Migliardi

 

Paesaggio viticolo tra Canelli e Moasca.

 

 

        Un territorio, analizzato dal punto di vista energetico, ha una sua soggettività naturale data dalle sue caratteristiche geologiche e geofisiche e ci fornisce di sé un aspetto più o meno preciso relativamente alle nostre capacità e possibilità percettive. Se ci poniamo coscientemente in relazione ne ricaviamo una sorta d’immagine del momento: ricordiamoci quanto volte è accaduto di trovarsi bene in un luogo, di gradirne poco un altro, o ancora, a volte bene ed a volte no nello stesso posto .La relazione con il territorio in cui viviamo, prima ancora che culturale, è una relazione fisiologica, intimamente soggettiva, dettata dalle variabili del tipo d’individuo (struttura caratteriale), di territorio e di momento o periodo della vita.

      Sono processi energetici invisibili, ma non per questo devono farci scordare che abitiamo un pianeta pulsante e vivo che discretamente continua, su scale temporali sovrumane, a relazionarsi con i suoi abitanti: c'è chi lo ascolta e chi, pur avendo a disposizione la migliore strumentazione disponibile - se stesso - non ci fa neppure caso. Con una maggiore attenzione verso la Terra ci si renderebbe conto, tutti quanti, che ne stiamo subendo le emissioni ed gli assorbimenti energetici come impatto collettivo e che  reagiamo a questo impatto nel modo più semplice ed inequivocabile: provando piacere o disagio. Per integrarci maggiormente con il territorio, e con le numerose variabili che lo caratterizzano, possiamo raggiungere quello stato di raccoglimento utile a percepire  noi stessi in relazione al luogo in cui ci troviamo.  Possiamo permettere innanzi tutto al corpo di sentirsi. Possiamo dare la priorità a questa parte di noi che nei secoli si è desensibilizzata e riacquistarne la padronanza, al fine di recepire il continuo fluire energetico in cui la vita si svolge. I luoghi ci parlano. Chi nel passato ha saputo ascoltare, ed ha scelto di immettersi nel fluire energetico, ha operato scelte consone ed opportune, per sé e per gli altri: per la collocazione delle dimore dell’uomo, dei siti sacri, dei luoghi delle tombe.

       Non erano decisioni prese a tavolino, ma scelte guidate dal rapporto intimo instaurato con l’ambiente e dettate dalla capacità di sapersi relazionare con il territorio. Una sottile trama unisce i diversi luoghi, formata dai diversi aspetti energetici generati dalle caratteristiche geologiche e geofisiche di un territorio. Può trattarsi di aspetti locali o regionali, come acquiferi più o meno profondi, fratture, faglie, dislocazioni geologiche, sforzi compressivi e distensivi, o globali, come variazione della gravimetria o del magnetismo terrestre. Ogni luogo ha una sua peculiarità energetica, più o meno consona alla vita, e non solo a quella dell’uomo. Questo può aiutarci a comprendere perchè in un determinato sito non è mai stato costruito, perché in un altro si è costruito solo in tempi recenti, perché alcuni borghi antichi, a discapito dell’orientamento, hanno prediletto un lato della collina e non l’altro, perché tante chiese romaniche sono state erette sui caratteristici “bric” che costellano il territorio astigiano.Questa conoscenza antica, divenuta in parte saggezza popolare, ci offre nuovi spunti di lettura del territorio ed una trama per unirne i diversi aspetti, per connettere il sotto con il sopra, per operare scelte più consone e rispettose, mettendo al centro la vita e le nostre sensazioni ed emozioni, con una maggiore consapevolezza delle valenze del territorio che ci circonda.

 

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