Turismo religioso  e paesaggio culturale

Dario Rei - Docente di Politica sociale presso l'Università degli Studi di Torino

 

 Veduta dell'Abbazia di Vezzolano.

Veduta dell'Abbazia di Vezzolano.

 

      Recitava un Comunicato Stampa della Regione Piemonte nel giugno 2003: “con i luoghi salesiani e Vezzolano, il Nord Ovest astigiano è una straordinaria ricchezza potenziale per il turismo religioso. E siccome non necessariamente un pellegrinaggio dev'essere una penitenza, il viaggio nelle terre di Don Bosco può snodarsi fra valenze ambientali, storiche, ricettive ed enogastronomiche che non sono certo un peccato ma una scoperta straordinaria…”(sottolineature aggiunte)

 

      Dietro l’impiego a dire il vero un po’ disinvolto del linguaggio religioso, affiora la consapevolezza che è, quello del rapporto fra turismo e religione, un problema non semplice da affrontare. E diventa  ancora più complesso quando, al richiamo religioso, si aggiunge e con esso interferisce, l’interesse storico-culturale , che  motiva l’afflusso di visitatori verso i monumenti della   grande tradizione.

          Una fra le più notevoli esperienze di cui sia possibile fare tesoro, per affrontare  la questione, viene proposta all’Abbazia della Sacra di San Michele presso la Chiusa.Certo il monumento icona simbolo del Piemonte carica di una storia millenaria, merita una visita di per sé. Ma anche la riuscita collaborazione fra  una vivace  associazione  di  volontari attinti alla società locale, i religiosi rosminiani custodi del monumento e un comitato scientifico sacrense di alto livello culturale, alimenta un intenso programma di iniziative di  studio, religiosità, musica, arte, che rispondono alle svariate esigenze sia  del pubblico colto che della partecipazione popolare. In questo modo da ben dieci anni è stato possibile unire, al richiamo del monumento, la vocazione di una presenza continuativa e fedele, che si rivolge non ai  soli abitanti della Valle, ma ad un territorio grande almeno  quanto il Piemonte. Un recente concorso nazionale  ha promosso la realizzazione di una scultura ispirata all’arcangelo Michele, da collocare all’ingresso del sito: mostrando così che  si tratta non di” non toccare nulla”, ma di rispondere  In modo creativo e fedele ai rischi, in definitiva simmetrici, della museificazione o dell’abbandono.

 

          Gli eccellenti risultati di questa attività  meritano di essere considerati e confrontati, per quanto riguarda altri siti che non vogliano rassegnarsi ad un destino di nobile e silente declino. Di questi temi si potrà conversare, nel pomeriggio della domenica  30  gennaio, in un incontro promosso a Buttigliera dalla Civica Biblioteca, con Cristiana Aletto, presidente ed animatrice dell’ Associazione  Volontari della Sacra  di San Michele. Si presenterà la riuscita esperienza del “volontariato in luogo sacro” dell’ Abbazia ed i programmi culturali per il 2005. Per  singolare coincidenza, San Michele è anche il nome di una storica chiesa vittoniana di cui, sempre a Buttigliera, si profila il promettente recupero. L’arcangelo distende una ideale traiettoria di congiunzione fra Bassa Val Susa e Alto Astigiano, che potrà dare ottimi frutti in futuro.

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