Basta parcheggi senza alberi!

Alessandro Risso

 Veduta di alcune aree a parcheggio della Città di Asti prive di copertura arborea: 1, 2 e 3) Parcheggi in Corso Alessandria davanti alla Coop, all’Unieuro e al Self; 4) Nuovo parcheggio attiguo all’Ospedale Cardinal Massaia.

Veduta di alcune aree a parcheggio della Città di Asti prive di copertura arborea: 1, 2 e 3) Parcheggi in Corso Alessandria davanti alla Coop, all’Unieuro e al Self; 4) Nuovo parcheggio attiguo all’Ospedale Cardinal Massaia.

           La città di Asti non ha enormi viali su cui sia possibile impiantare alberi senza creare disagi alla circolazione. Inoltre negli ultimi anni, parecchi alberi già esistenti sono stati eliminati per modernizzare e migliorare la viabilità. In Corso Torino è stata abbattuta tutta la fila di alberi che divideva il viale dal controviale, nella realizzazione della nuova rotonda tra Corso Don Minzoni, Corso Matteotti e Cavalcavia Giolitti sono stati abbattuti due splendidi esemplari di platani. E si potrebbero citare altri esempi. Ma certo la viabilità è la cosa più importante in una città moderna e non è dunque su questi alberi abbattuti che bisogna concentrare attenzioni e critiche, anche se c’è chi sostiene che per ogni abbattimento sarebbe opportuno piantare uno o più alberi in un’altra zona predestinata e adatta per bilanciare, in qualche modo, la perdita. Ma il vero problema su cui bisogna porre l’attenzione è l’assenza di alberi nei parcheggi. Infatti, se fate caso, in estate i primi posteggi a venire occupati nel Campo del Palio sono quelli all’ombra dei platani. E quante volte avrete detto o sentito dire “”Non parcheggiare lì che al nostro ritorno la macchina sarà un forno!” e quante volte vi sarete bruciati le mani toccando il volante bollente a causa del sole! Quindi una delle cose più apprezzate dalla gente, forse anche inconsciamente, è la presenza dell’ombra creata da alberi sotto cui parcheggiare le automobili. Dunque perché in grossi parcheggi recentemente costruiti non si è pensato di creare un po’ di ombra? I casi più eclatanti li troviamo su Corso Alessandria dove i grandi parcheggi di “Coop”, “UniEuro”, “Self e Cinelandia” appaiono come desolati e riarsi deserti di asfalto. Sarebbe stato molto semplice in fase di costruzione inserire degli alberi: infatti i parcheggi sono stati costruiti sul nudo terreno, dunque non si sarebbe dovuto rompere né asfalto né altro e l’impianto non sarebbe costato che pochi soldi. E cosa sono pochi soldi in cambio di un piacevolissimo fresco oltre che di un piacere per gli occhi? Forse chi progetta questi parcheggi o forse i proprietari stessi delle strutture commerciali hanno la preoccupazione che gli alberi possano nascondere almeno parzialmente le grandi e attraenti insegne dei magazzini. Paura infondata perché prima che gli alberi coprano con la loro chioma le insegne ci vorrebbero alcuni anni che sarebbero sufficienti a far conoscere il negozio alla gente. Inoltre, sarebbe possibile lasciare dei “corridoi visivi” dalla strada verso le insegne piantando gli alberi in modo opportuno. Ancora si potrebbero mettere a dimora alberi dalla crescita ridotta o dalla chioma non particolarmente fitta che non coprano le insegne ma che creino lo stesso una gradevole ombra. E’ anche possibile che i proprietari di questi grandi magazzini abbiano timore che la presenza di alberi riduca il numero di parcheggi. Altra paura infondata perché se vengono scelti gli alberi giusti e se si crea intorno ad essi un’area con autobloccanti o con griglie di acciaio, non si riduce lo spazio per il parcheggio e al tempo stesso si creano condizioni favorevoli allo sviluppo dell’apparato radicale. La perdita di un numero esiguo di posti auto è ridicolo se si pensa ai vantaggi che se ne ricavano. Infatti la gente andrebbe molto più volentieri a fare acquisti in questi grandi magazzini e sicuramente un supermercato con posteggio all’ombra sarebbe più visitato di uno con “parcheggio al sole cocente”. Dunque è auspicabile che la gente, i proprietari e i progettisti dei parcheggi incomincino a volere, a desiderare, a esigere queste realtà. Anche gli enti pubblici dovrebbero fare la loro parte promuovendo la realizzazione di “ombra naturale”. Purtroppo anche loro non sembrano particolarmente sensibili a questo tema: infatti l’ultima grande opera pubblica di Asti, l’ospedale Cardinal Massaia, è privo di verde e di alberi sia all’esterno della struttura che nel parcheggio all’aperto che sorge sull’ex-campo da calcio. Prima della costruzione dell’ospedale non vi era altro che verde e ora non vi è altro che asfalto e cemento. E’ ben noto che gli alberi oltre a rinfrescare l’ambiente circostante hanno un effetto terapeutico su pazienti e ospiti. Proprio per questo le cliniche private hanno molto spesso giardini e alberi ben curati che hanno un influsso positivo sull’umore e quindi sulla salute dei pazienti. L’impianto di alberi nel parcheggio all’aperto sarebbe stato anche in questo caso molto semplice e poco costoso e avrebbe avuto i vantaggi di un parcheggio alberato più i pregi di un sito ospedaliero alberato. Peccato che nessuno abbia pensato a realizzarlo. Si spera che i responsabili di queste opere divengano più sensibili a questi argomenti e che realizzino in futuro esclusivamente parcheggi con una presenza di alberi.

 

*****