Inserire le strade e i viadotti nel paesaggio è possibile!
Vittorio Fiore
Architetto del paesaggio
Esempio siepe campreste.
Esistono dei problemi connessi al nostro modo di vivere che, pur determinando gravi conseguenze sulla nostra qualità di vita e con forti implicazioni sulla nostra stessa salute, sono tranquillamente ignorati, se non tacitamente accettati. Pensiamo per esempio all’inquinamento automobilistico. Non intendo certamente fare un processo a questa tipologia di trasporto, ma semplicemente proporre alcune considerazioni connesse a questa tecnologia, così diffusa da fare ormai parte integrante del nostro stesso modo di vivere. Come noto, le emissioni degli scarichi dei motori a combustione interna delle auto sono costituiti da monossido di carbonio, ossidi di zolfo e di azoto ed idrocarburi incombusti, tra cui alcuni cancerogeni. Val la pena considerare che ogni litro di benzina estratta, raffinata e bruciata, comporta il rilascio in atmosfera di circa 2,3 l di anidride carbonica. Il traffico automobilistico generalizzato comporta perciò anche un problema di rischio per la nostra salute, causato dalla diffusione di tali veleni sui terreni coltivati lungo tutte le strade che li attraversano; e da questi portati direttamente sulle nostre tavole. Infatti l’azione inquinante delle suddette sostanze emesse dagli scarichi si diffonde per molte decine di metri nei campi coltivati, inquinando le colture agricole attraversate.
Interessante struttura verde lungo la strada Asti-Isola.
Mi pare corretto che la collettività si faccia carico di questo problema per affrontarlo nel modo migliore. Si tratta, a mio parere, di realizzare gradualmente nel tempo, una sorta di barriera ecologica, formata da una siepe arbustiva, per le piccole strade campestri e quelle secondarie, e da siepi campestri più complesse, per le quelle più trafficate, provinciali, statali, superstrade ed autostrade. Queste barriere verdi dovrebbero essere posizionate tra i fossati laterali di scolo delle acque stradali ed i coltivi. La tipologia di siepe arbustiva, con una profondità di circa 2 m dovrebbe essere formata da specie proprie della nostra flora, quali prugnoli, biancospini, bossi, ligustri, noccioli, ecc. La siepe campestre, con funzione anche fonoassorbente, per una sezione trasversale di circa 5-8 m sarà formata da una struttura più complessa, formata da arbusti sui due lati esterni ed alberi al centro, con funzione di bosco lineare. Questa, oltre agli arbusti succitati da piantare sui lati esterni, sarà formata anche da alberi a medio fusto, quali carpini, ciliegi selvatici, aceri, olmi, tigli, ecc, nelle file centrali. La loro realizzazione potrebbe utilizzare i finanziamenti previsti dalle normative vigenti ed il loro sfruttamento, come raccolta di frutti, funghi e tartufi, ed utilizzo della biomassa, ottenuta dai tagli periodici e dalle potature, dovrebbe essere di esclusiva pertinenza dei proprietari dei fondi. In tal modo si potrà realizzare anche un indiscutibile miglioramento del paesaggio naturale delle nostre campagne, che riacquisterebbero tale importante struttura lineare del verde campestre, quale è sempre stata la siepe. Tutto ciò comporterebbe anche grandi vantaggi, oltre che estetici, biologici (molti nemici dei parassiti colturali vivono in questo biotopo), climatici (miglioramento del microclima con la riduzione dell’evotraspirazione del terreno), protezione dall’inquinamento come barriera alle sostanze volatili dei gas di scarico e con il miglioramento della qualità dell’aria.
Nel caso specifico degli interventi previsti per l’adeguamento di alcuni viadotti autostradali, programmati dalla Provincia di Asti, si potrebbe studiare la possibilità di inserire tali tipologie di compensazione ambientale oltre che di protezione delle colture. Penso che il nostro paesaggio, ferito da infrastrutture sempre più estese ed aggressive, meriti tali cure, che difendono anche la nostra salute.
Simulazione di un intervento di mitigazione di un Cavalcavia ferroviario
Castagnole Lanze
Stato di fatto - Cavalcavia ferroviario Castagnole Lanze (AT)
Dopo pochi anni dall'avvio degli interventi di mitigazione - Cavalcavia ferroviario Castagnole Lanze (AT)
Dopo 10 e più anni dall'avvio degli interventi di mitigazione - Cavalcavia ferroviario Castagnole Lanze (AT)
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