Sulle colline e sui cimiteri
Prof.ssa Paola Grassi
Insegnante Istituto d'arte di Asti
Il profilo delle colline dell’Astigiano è molto spesso caratterizzato dall’agglomerato urbano, dal Castello o dal Cimitero, elementi architettonici che sono sorti prevalentemente sulla sommità delle colline stesse. Queste tre emergenze possono essere più o meno impattanti o gradevoli e rivestono sicuramente, nella percezione del territorio, una grande importanza. Ad esempio il profilo delle colline con il podere e il cipresso è, in Toscana, il simbolo stesso della campagna di quella regione. Molto spesso sulle colline del Monferrato, i Cimiteri sono cresciuti intorno alle cappelle medioevali e dato che queste ultime sorgevano nelle zone più elevate, anche questi circondavano le sommità delle alture, con le loro recinzioni in mattoni. Sorta di piccoli paesi per anime ormai dipartite, con il loro piccolo “ricetto”. Poi queste micro realtà si sono allargate con cospicui ampliamenti, unitamente alle necessarie recinzioni, nella quasi totalità in cemento armato, per le forti richieste di costruzione di cappelle private, discreta fonte di reddito per molti, non ultime le amministrazioni comunali; e questa crescita è avvenuta e avviene senza alcuna regolamentazione “estetica”, sorta di zona franca. E le cappelle sono sempre più ambiziose, costose, rivestite di graniti lucidi e pregiati, sul fronte che guarda l’interno del Cimitero offrendo le spalle a chi non è dentro il Cimitero. Spalle che hanno le caratteristiche tristi e trascurate di molti “retro” e soprattutto sovrastano, molto frequentemente, il muro di cinta a cui sono addossate, talvolta della loro stessa altezza, in questa “strana” necessità di essere sempre più visibili. Così i già tristi muri in cemento vengono ulteriormente sovrastati da questi netti, duri, chiusi, rigidi parallelepipedi. Qualcuno dice “Ma è ovvio è un Cimitero”, come se non facesse parte del tessuto collinare, del territorio. Talvolta basterebbe rendere un po’ più dignitosi i “retro” (e non solo dei cimiteri) e richiedere ciò che in quasi tutti i piani regolatori è un obbligo: evitare le coperture piane e possibilmente non far sovrastare le cappelle ai muri di cinta. Questo permetterebbe a chi guarda da lontano il profilo delle colline di immaginare un piccolo paese, che mi rimanda al ricordo di affresco a me molto caro, il Buon Governo del Lorenzetti a Siena.
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