Il Roseto "La Sorpresa" a Serra Perno di Castell'Alfero": un patrimonio botanico di pregio nella realtà dell'Astigiano.
Marco Devecchi
Veduta dello straordinario Roseto "La Sorpresa" di Serra Perno a Castell'Alfero.
Parole in libertà
Mi piacciono le piante e fiori perché sono vivi. Non riesco a capire come delle persone possano stroncare una vita. Un giardino è in un certo senso un’imposizione che l’uomo fa alla natura, ma è anche la difficile ricerca di una possibile sintonia con la natura stessa, lasciando che le nuove forme di vita si integrino con quelle vecchie autoctone.Mi piace lasciare che l’edera spontanea occupi i suoi spazi, che le foglie cadute restino per terra e ti fruscino intorno…la terra vive e tu vivi con lei.
Piero Amerio
Nessun fiore è stato così amato, celebrato e ammirato come la rosa, trovando da sempre un posto di grande rilievo nel giardino per formare siepi, pergole, spalliere e macchie di colore in aiuole e bordure. Nessun fiore ha una storia così affascinante come la rosa: la si incontra dipinta, scolpita, cantata e celebrata da poeti e letterati, così come la si trova nei banchetti e sulle tavole regali, figurando addirittura essa stessa come alimento, medicamento e materiale base per profumi, tisane, miele e, addirittura, il vino. Alla sua bellezza e al suo fascino hanno contribuito nei secoli le cure pazienti, assidue ed intelligenti di innumerevoli botanici, genetisti, ibridatori e semplici amatori, molti dei quali oggi sconosciuti e dimenticati. Anche a Serra Perno, nell’Astigiano, troviamo un tesoro botanico, frutto del lavoro e della passione di Piero Amerio, Professore ordinario di Psicologia sociale e di comunità dell'Università di Torino e Presidente della Società Italiana di Psicologia di comunità, profondo conoscitore ed amante delle rose.
Non si tratta di una semplice collezione botanica, bensì di un “giardino delle rose”, dove l’elemento stupore e sorpresa, coglie immediatamente anche il più distratto visitatore. Le rose si succedono secondo studiati raggruppamenti lungo i gradoni di un fronte collinare coperto in più punti dalla lussureggiante vegetazione boschiva del Monferrato astigiano. Il fitto reticolo di colline di questa straordinaria parte del territorio piemontese, ancora fortemente connotato dalla presenza della vite, ospita, da oltre un ventennio, un patrimonio genetico singolare, forse unico per il Piemonte, rappresentato da centinaia, tra specie e varietà antiche e moderne, di rose. Il roseto, man mano che si realizza, si trova immerso nel paesaggio un po' selvatico dell'Astigiano, attorno ad una vecchia casa di campagna di inizio Ottocento, chiamata "La sorpresa" con sullo sfondo le colline di Scurzolengo e di Grana. Al posto di un preesistente vigneto nasce un giardino con le rose poste a convivere con la bella vegetazione spontanea del luogo, rappresentata dal sanguinello (Cornus sanguinea), dalle querce di collina (Quercus petraea) e dal cappello di prete (Evonimus europaeus) e con altre piante non indigene, divenute col tempo motivo di grande interesse ed attrazione, come alcuni straordinari faggi (Fagus sylvatica), una quercia americana (Quercus rubra) e diversi stupendi lecci (Quercus ilex). Il giardino della Sorpresa, oltre che specchio fedele della passione per le rose, è anche luogo di riflessione e di ispirazione, che entra nel libro di poesie Veglia nell’età con paesaggi che Piero Amerio ha recentemente pubblicato. Nella generale passione per le rose, una particolare attenzione è riservata alle antiche rose europee, quelle cioè non ancora ibridate con la rosa cinese: le galliche, le centofoglie, le alba e le damascene. L’eccezionale ricchezza di specie e di cultivar di rose presenti a Serra Perno di Castell’Alfero rende il Roseto della Sorpresa una collezione unica nel suo genere per lo meno in riferimento al Piemonte. Dallo studio attento ed approfondito delle diverse rose potrebbero derivare utili informazioni circa il loro adattamento alle condizioni pedo-climatiche dell’Italia settentrionale, un dato questo non sempre disponibile in letteratura. Il Roseto della Sorpresa attende una adeguata valorizzazione per far sì che un lavoro così importante ed ambizioso avviato dal Prof. Amerio non vada perso e possa costituire un punto di riferimento anche in futuro per studiosi ed appassionati di rose e di parchi e giardini, ma soprattutto per studiosi, ricercatori e selezionatori che potranno qui attingere germoplasma per futuri lavori di miglioramento genetico di questo straordinario arbusto.
Veduta dello straordinario Roseto "La Sorpresa" di Serra Perno a Castell'Alfero.
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