Ha un valore il paesaggio astigiano?

Marco Devecchi - 26 novembre 2003

 Paesaggio viticolo astigiano

      Si è ampiamente dibattuto sul tema del valore del paesaggio astigiano, in occasione del Convegno "Al Diavolo … le colline – Quale futuro per il paesaggio astigiano?", organizzato dall'Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l'Astigiano, lo scorso 8 novembre. Appare un dato ormai ampiamente condiviso lo straordinario valore, anche di tipo economico, intrinseco nel paesaggio collinare dell'Astigiano. Giorgio Ferrero, Presidente della Coldiretti Piemonte, ha al riguardo, chiaramente ribadito come il paesaggio italiano e piemontese in particolare, sia un marchio pubblicitario di eccezionale richiamo nel settore agroalimentare, tanto che molte multinazionali italiane e straniere ne fanno da tempo un ampio uso. I fattori di degrado della qualità dei paesaggi, rappresentati fondamentalmente da nuovi insediamenti produttivi e commerciali hanno trovato uno strumento di complessiva gestione nel piano territoriale della Provincia di Asti, illustrato dall'Assessore Claudio Musso che ha anticipato, come la prossima e definitiva approvazione da parte dell'Ente Regionale, avverrà nell'anno venturo. Le preoccupazioni per lo scavo dei rilievi collinari, causa di modificazioni irreversibili dei lineamenti più tipici del territorio, hanno trovato un preciso punto di riferimento nell'intervento di Lorenza Zambon che, con lo strumento della rappresentazione teatrale, ha ripercorso nel tempo la recente scomparsa di molte colline nell'Astigiano, soffermandosi sul recente caso di Cortiglione. A fronte di perplessità e timori legati alle escavazioni in corso e di quelle future, previste per la realizzazione dei tratti in rilevato della nuova autostrada per Cuneo, il primo cittadino di Cortiglione, Andrea Drago, ha sottolineato come tali interventi trovino la piena condivisione da parte della popolazione, non incidendo in modo netto sulla qualità del paesaggio locale.

      E' stato, infine, esaminato il tema della "esternalità" degli interventi sul paesaggio. E' giusto che un intervento di un singolo o di una pubblica amministrazione comunale possa modificare la qualità e, quindi, il valore di un paesaggio fruito e goduto da innumerevoli altri soggetti, residenti in zona o come semplici turisti? Appare, ovviamente difficile trovare una soluzione univoca. La strada maestra risulta, indubbiamente quella della condivisione più ampia possibile delle scelte, estesa a tutti i possibili soggetti coinvolti. Appare, infatti, sconsolante veder sorgere edifici, complessi o strutture, in grado di stravolgere indefinitamente nel tempo un paesaggio senza alcuna preventiva e chiara informazione. L'Osservatorio del paesaggio, proseguendo nell'attività intrapresa con il Convegno sulle trasformazioni delle colline, intende affrontare le diverse tematiche sulla gestione del paesaggio astigiano facendo riferimento alle sollecitazione delle persone e comunità interessate.

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