Perché un Osservatorio del paesaggio?
Marco Devecchi - 22 ottobre 2003
La Repubblica (...) tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
[Art. 9 - Costituzione della Repubblica italiana]
I paesaggi che ancor'oggi rappresentano un elemento di forte caratterizzazione del territorio astigiano e monferrino sono quelli che denotano un intervento equilibrato dell'uomo sugli elementi naturali; sono quelli che offrono una chiara presenza di segni storici e di nessi leggibili tra struttura e uso del suolo. In questo novero debbono essere, indubbiamente, compresi molti paesaggi agrari collinari, profondamente segnati dalla secolare coltivazione della vite. Il paesaggio viticolo di questi luoghi, tra i più suggestivi del nostro Paese, si salda intimamente, tanto da un punto di vista visivo, tanto da quello storico e culturale, con le innumerevoli costruzioni fortificate, nei secoli realizzate alla sommità dei colli con chiare finalità di controllo del territorio. Nel paesaggio agrario astigiano in particolare, è possibile leggere la lunga e faticosa attività dell'uomo per adattare alle esigenze delle diverse colture le asprezze della terra. Si tratta di un lavoro che ancor'oggi trova un puntuale riscontro nella scansione dei campi, nei fossati e canali irrigui e nei poderosi interventi di sistemazione dei rilievi collinari. L'abbandono delle terre marginali, accanto all'adozione di nuovi sistemi colturali, ha determinato in questi ultimi anni serie trasformazioni dei lineamenti più tipici del paesaggio agrario astigiano, con risvolti spesso estremamente negativi sulla gestione del territorio. Fenomeni consistenti di abbandono delle attività agricole hanno interessato le parti più scomode ed elevate delle colline e le aree meno favorevoli alla coltura della vite per esposizione o per tipo di suolo. Questa situazione di regresso delle attività agricole si è verificata soprattutto nel nord dell'Astigiano. Accanto alle marcate modificazioni della componente biotica del paesaggio astigiano ben più serie e incisive sono risultate le trasformazioni connesse ad un diffuso inserimento nel territorio di capannoni ad uso agricolo e commerciale, alla realizzazione di nuove infrastrutture viarie e linee elettriche e alla costruzione di torri piezometriche e, di recente, di numerosi ripetitori per la telefonia mobile. I cambiamenti intervenuti, pur imprescindibilmente legati ad un auspicabile sviluppo economico del territorio, ne hanno in molti casi compromesso le peculiarità, portando in molti casi ad una grigia omologazione rispetto ad innumerevoli altri contesti sparsi un po' ovunque nel nostro Paese.
Progettare il paesaggio, con particolare riferimento a quello agrario nel contesto astigiano, non costituisce certamente un fatto ascrivibile alla sola estetica, ma rappresenta un problema complesso che investe la sfera della cultura, della scienza e della tecnica. Investe cioè tutti gli aspetti dell'operare sul territorio, rendendo essenziale un approccio di tipo strettamente multidisciplinare per giungere ad una approfondita conoscenza di tutti i diversi e complessi aspetti storico-culturali ed ambientali tra loro fortemente connessi ed interagenti. Nell'ottica di maggiore attenzione alla complessa realtà del paesaggio locale anche un corretto utilizzo della vegetazione può consentire in fase progettuale l'ottenimento di risultati soddisfacenti nei diversi interventi di gestione del territorio e soprattutto di riqualificazione paesaggistica, come nel caso del consolidamento dei versanti franosi, di sistemazione degli ambiti fluviali, recupero di aree degradate e dei siti di discarica, anche grazie alla crescente affermazione delle tecniche di ingegneria naturalistica.
La crescente sensibilità verso le tematiche ambientali ha avuto l'importante merito di far emergere nel corso degli ultimi anni il principio basilare della gestione territoriale che individua nel paesaggio una risorsa straordinaria, anche di sviluppo economico, se correttamente compresa, fruita e valorizzata. La realtà astigiana e monferrina costituisce indubbiamente un patrimonio di eccezionale valore da un punto di vista storico, naturalistico, ma soprattutto paesaggistico, in particolare laddove siano ancora vive le testimonianze più tipiche del mondo agricolo.
In quest'ottica ha avviato la propria attività l'Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l'Astigiano costituitosi ufficialmente il 24 maggio scorso a Castagnole Monferrato, grazie all'adesione di Enti, tra cui l'Amministrazione provinciale di Asti, ed associazioni che a vario titolo operano sul territorio.
Finalità dell'Osservatorio è la condivisione delle diverse sensibilità, esperienze ed aspirazioni sociali e culturali in tema di paesaggio, nell'ottica di una più ampia partecipazione democratica alle scelte di governo. Il paesaggio appartiene, infatti, a tutti gli individui che in esso vivono e si riconoscono. L'Osservatorio fa esplicito riferimento alla Convenzione europea del paesaggio che all'articolo 24 afferma "Il riconoscimento di un ruolo attivo dei cittadini nelle decisioni che riguardano il loro paesaggio può offrir loro l'occasione di meglio identificarsi con i territori e le città in cui lavorano e trascorrono i loro momenti di svago". L'Osservatorio crede, pertanto, nell'apporto privilegiato dei fruitori del paesaggio al processo di definizione dei principi e linee guida della gestione del territorio, essendo evidente che chiunque alteri un paesaggio, lo modifichi o lo distrugga sottrae un bene non rinnovabile alla collettività ed una memoria materiale e spirituale che è l'identità di ciascuno. Il paesaggio non può e non deve essere più considerato come bene illimitatamente disponibile e gratuito. L'Osservatorio si pone quale obiettivo l'affermazione di una cultura giuridica rispettosa del paesaggio per una attiva azione di tutela delle peculiarità paesaggistiche dell'Astigiano e del Monferrato, ispirandosi al dettato costituzionale che all'articolo 9 recita "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione". In quest'ottica l'Osservatorio si offre quale strumento operativo per la lettura, il confronto ed l'interpretazione delle peculiarità del paesaggio dell'Astigiano e del Monferrato, attraverso un'analisi delle dinamiche e delle pressioni esistenti, riconoscendo l'importanza delle azioni di prevenzione, volte ad evitare o ridurre i danni derivanti da interventi impropri o scorretti.
Con la rubrica "Dalla parte del paesaggio" si intende avviare un approfondimento e favorire un confronto, il più ampio possibile, sui temi della trasformazione del paesaggio dell'Astigiano e del Monferrato, nell'ottica della salvaguardia del patrimonio esistente.
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