DESCRIZIONE STORICA DI MONGARDINO di LORENZO GENTILE
(anno 1906)
Frontespizio del Libro "Mongardino e le sue Cappelle" del Canonico Lorenzo Gentile (Tipografia Salesiana, Torino, 1906).
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M O N G A R D I N O
e le sue Cappelle
A tre miglia da Asti, a mezzogiorno, sopra una collina ch s'eleva a 292 metri sul livello del mare e che largo giro d'intorno domina tutte le altre, sorge il villaggio di Mongardino con un territorio di 685 ettari e una popolazione di due mila abitanti. Dalle sue alture, anche nella stagione più calda costantemente ventilate, si gode una prospettiva magnifica. Tutt'intorno ti si spiega allo sguardo l'intero contado astigiano co' suoi cento villaggi biancheggianti di mezzo al verde de' lor vigneti; parte del casalese, dell'alessandrino e dell'albese; a levante, mezzo velata dai vapori del Tanaro e della Bormida, fra siede, la città di Alessandria; più vicino, a tramontana, nella sua interezza e distinta ne' suoi monumenti e ne' suoi palazzi, Asti; ancora a tramontana e a ponente, l'ampia vallata del Tanaro coi capricciosi serpeggiamenti del fiume omonimo, e dalla stessa parte, nel lontano orizzonte, tutta la maravigliosa catena delle Alpi co' suoi rilievi, co' suoi sfondi, co' suoi picchi, co' suoi frastagli; tutto un paesaggio sempre bello e nuovo che d'indicibile ammirazione e contentezza ti ricrea lo spirito.
I suoi fertili colli sono da' suoi laboriosi abitanti tutti coltivati a viti, che a spessi filari ne rivestono quasi di fitta rete i dossi, e nella buona stagione sono una bellezza a vedersi. La sua nota celebrità pei vini ci è ricordata da un proverbio che corre nel contado e fuori: "Coui d'Mungardin disu che l'asinel a fa 'l vin", che tradotto in italiano suona: "Quei di Mongardino dicono che l'acino fa il vino". Niun altro senso che questo, secondo noi, può avere un tal proverbio. (...)
Pubblica lettura del testo avvenuta presso il
Municipio di Mongardino la sera di mercoledì 26 ottobre 2011.