Tavola rotonda
“Quali prospettive per una nuova gestione dei paesaggi agrari piemontesi?”
Prof. Renato Bordone (Vice Presidente Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano)
Il paesaggio agrario astigiano: valori, criticità e sfide future
Paesaggi del nord dell'Astigiano - Comune di Cocconato
Ogni paesaggio è il frutto di uno speciale incontro tra uomo e natura, tra la cultura di una comunità e le fattezze fisiche di un territorio. La realtà astigiana ha espresso nel tempo uno dei paesaggi più singolari e culturalmente rilevanti a livello internazionale, trovando in particolare nella coltivazione della vite l’elemento cardine nella connotazione del territorio. La rilevanza di questo patrimonio è tale da aspirare giustamente ai più alti riconoscimenti, anche da parte dell’Unesco, potendo innescare quel circolo virtuoso di azioni finalizzate ad un concreto e sostenibile sviluppo del territorio. Ciononostante i cambiamenti che ancor oggi si verificano nel territorio appaiono spesso radicali e tali da mettere a rischio la sopravvivenza stessa del legame ricco e profondo tra luoghi e comunità.
La globalizzazione culturale, intesa come omologazione dei comportamenti, dei modelli di vita e dei consumi, si riflette inevitabilmente anche nelle forme concrete delle trasformazioni paesaggio, semplificandolo e compromettendo la leggibilità dei segni passati. Come intervenire, quindi? Senza dubbio, per arginare questa tendenza all'uniformità appare indispensabile valorizzare le peculiarità e le tipicità dei luoghi, considerandole come una ricchezza. L’elemento standardizzato e prefabbricato privo di alcun riferimento ideale, oltre che culturale, con i lineamenti propri dei territori astigiani non potrà che essere considerato come un corpo estraneo da rigettare o al più da occultare con cura. Appare, in altri termini, fondamentale a livello progettuale la ricerca convinta e consapevole di un connubio saldo e vitale dell’opera con l’intorno paesaggistico. Occorrerà, inoltre, procedere speditamente alla realizzazione di un censimento preciso e puntuale del patrimonio paesaggistico dell’Astigiano che porti alla stesura di un Atlante dei paesaggi di pubblica ed agevole consultazione on line, affinché la comunità astigiana possa convintamene appropriarsene. Questo catalogo figurato dei paesaggi astigiani si porrà, analogamente agli altri beni di interesse storico-artistico, quale strumento essenziale sia per la conoscenza sia soprattutto per la tutela. L’ulteriore passo sarà rappresentato da un’azione costante di monitoraggio e di aggiornamento dell’atlante stesso per verificare ed evidenziare - in una logica di pubblica utilità - le possibili insidie al patrimonio paesaggistico censito. In ultimo, non meno importante risulterà anche la messa in atto di concreti interventi pilota di restauro del paesaggio nei siti a vario titolo compromessi, con l’adozione di tecniche progettuali innovative, anche nel campo dell’ingegneria naturalistica e della progettazione del verde, nell’ottica di un generalizzato recupero estetico ed ecologico delle realtà di sofferenza.
Questi strumenti facili da realizzare ed agevoli da gestire potranno costituire gli anticorpi più efficaci per una effettiva conservazione, salvaguardia e valorizzazione dei paesaggi astigiani nella prospettiva, fortunatamente tutt’altro che utopistica, di una condivisione planetaria degli stessi, quale Patrimonio dell’Umanità.
Renato Bordone e Marco Devecchi