C O N V E G N O  I N T E R N A Z I O N A L E

"Il Paesaggio: la forma della cultura"

Asti - 22 e 23 maggio 2004 - Teatro Alfieri 

Tavola rotonda conclusiva - Seconda giornata dei lavori del convegno

Prof. Erildo Ferro  (Sindaco di Isola d'Asti) - Relazione su: Intervento alla Tavola rotonda conclusiva del Convegno

Prof. Erildo Ferro  

Sindaco di Isola d'Asti

Relazione su: Intervento alla Tavola rotonda conclusiva del Convegno.

 

            Da quanto ho ascoltato, da chi è intervenuto prima di me, questo convegno ha un grande valore, perché mira a far conoscere  e comprendere l'importanza del paesaggio come cultura del territorio. Soprattutto perché mira ad approfondire il concetto di paesaggio legato all'ecosistema inteso come bene comune, e quindi patrimonio di tutti. Il convegno per il tema trattato, meritava una maggiore presenza di coloro che hanno responsabilità negli Enti Locali, ma vedo purtroppo una scarsa presenza di colleghi Sindaci, ed una esigua presenza di Amministratori Provinciali. Poiché il paesaggio astigiano è costituito da una conformazione prevalentemente collinare e l'economia del territorio si basa soprattutto sulla viticoltura, bisogna avere la consapevolezza che ogni intervento colturale sulla vite deve essere compatibbile e rispettoso dell'ambiente.

            Molta attenzione va quindi dedicata alle nuove tecnologie in campo agricolo, le cui applicazioni devono tenere conto dello stretto legame tra paesaggio e territorio, in particolare per noi astigiani il paesaggio diventa, aldilà di ogni aspetto economico, un valore da difendere perché fa parte della nostra cultura. Del paesaggio dobbiamo avere un alto concetto non solo perché significa storia, tradizioni culturali, prodotti tipici ecc., ma soprattutto lo dobbiamo intendere come valore aggiunto in termini di qualità della vita e quindi di benessere per tutti.

             La salvaguardia del paesaggio passa in gran parte attraverso le giuste scelte della pianificazione urbanistica. Non si può a fini speculativi deturpare con interventi selvaggi gli agglomerati di case e cascine rurali che costituiscono l'ossatura paesaggistica dei nostri paesi. Mi fanno rabbrividire I discorsi di certi Sindaci che vedono solo esclusivamente nel cemento e nel mattone lo sviluppo del proprio comune. Se pensate che Isola d'Asti, agli inizi del secolo scorso, poco più di cent'anni fa, aveva ben 1300 abitanti in più di oggi, mentre le case erano poco più di 1/3 delle attuali si capisce che oggi abbiamo molto più spazio abitativo per persona e molte più comodità, ma è altrettanto vero che il 15% delle case sono semivuote e un altro 15% sono completamente vuote, più un 10% di seconde case. Pertanto bisogna pensare bene dove sviluppare urbanisticamente i  nostri paesi, personalmente ritengo fondamentale il recupero dei tanti edifici in disuso e le tante volumetrie abbandonate perché fatiscenti dei nostri centri storici, oggi questi edifici sono ampiamente recuperabiloi e risanabili con le nuove tecnologie. Inoltre, è necessaria una corretta ed intelligente opera di recupero e conservazione delle abitazioni rurali e dei rustici ubicati soprattutto nelle borgate dei nostri comuni, opere da sostenere possibilmente con incentivi, purché si utilizzino materiali tradizionali e compatibili.

           Non ha senso rilasciare concessioni edilizie per costruire capannoni a cielo aperto per erigere cantine sulle colline rovinando per sempre stupendi paesaggi. Senza mortificare lo sviluppo delle nostre aziende vitivinicole, bisogna sfruttare meglio gli spazi esistenti magari ampliando i  vecchi rustici oppure ricavando volumetrie seminterrate ai piedi delle colline in modo da deturpare il meno possibile il paesaggio. Noi amministratori, come responsabili del bene pubblico, prima di dare concessioni per l'escavazione di argilla da utilizzare per i  rilevati stradali dobbiamo molto riflettere .....  Purtroppo all'estremo capo della Valtiglione da mesi stiamo assistendo al accheggio di intere colline alcune delle quali sono state completamente spianate.  Per di più dovendo raggiungere i cantieri della costruenda autostrada AT/CN alcune centinaia di automezzi pesanti percorrono la vallata coinvolgendo ben sei comuni con grave disagio per  i residenti nelle abitazioni ai bordi delle strade di percorrenza, obbligati a sopportare il grave e notevole inquinamento sia acustico sia dell'aria. Poiché l'autostrada Asti-Cuneo è indispensabile, sarebbe stato meglio trovare un accordo con Provincia e Regione alfine di recuperare la notevole quantità di argilla accumulata sulle sponde e nell'alveo del fiume Tanaro a seguito dell'alluvione, ottenendo così un duplice obiettivo mettere in sicurezza il fiume ricalibrandone il letto senza distruggere un comprensorio collinare di notevole valore paesaggistico.

Vorrei concludere il mio intervento con due proposte:

                       La prima è rivolta alle Comunità Collinari, in quanto Enti territoriali della nostra Provincia ed è quella di investire in prevenzione e promozione del paesaggio se vogliono sviluppare nell'astigianoun turismo di qualità.

                       La seconda è una proposta un po' utopistica, forse provocatoria ma sicuramente auspicabile ed è quella di far nascere in ogni comune dell'Astigiano un gruppo, anche minimo, di persone che ispirandosi alle finalità dell'OSSERVATORIO DEL PAESAGGIO per il Monferrato e l'Astigiano, siano attenti osservatori a presidio del paesaggio locale, come vere e proprie "sentinelle" pronte a denunciare alla pubblica opinione ogni forma di azione che possa in qualche modo deturpare o danneggiare il paesaggio inteso come bene comune e quindi fruibile da tutti.

Vi ringrazio molto per avermi ascoltato.

 

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